Everybody’s Golf VR è un'ottima simulazione, ma priva di contenuti – Recensione
PlayStation VR e Move si comportano alla grande, ma sembra solo una demo: la recensione di Everybody’s Golf VR
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Nel 2006 toccò al Wiimote darci questa illusione, costringendoci a muovere almeno il polso, anche se i veri pro si esibivano in eleganti e convintissimi swing, trascinando parte dello spettacolo anche al di qua dello schermo. Oggi, se lo spirito del Wiimote persiste ancora, naturalmente traslato nella sua controparte targata Sony, parliamo ovviamente del Move, grazie al PlayStation VR quel senso di immersione ha raggiunto livelli ovviamente impensabili sulla vecchia, vecchissima piattaforma della Grande N.
[caption id="attachment_195902" align="aligncenter" width="1000"] Si può giocare anche con un comune Dualshock 4, sempre sfruttando gli accelerometri del pad di PlayStation 4[/caption]
Dando di tanto in tanto una sbirciata campo che si estende tutt’intorno, si inizia a prendere confidenza con il sistema di controllo, accorgendocisi immediatamente che, a discapito degli altri capitoli della saga, non ci sono indicatori da riempire o lasciar svuotare quanto basta. Tutto è gestito interamente dagli accelerometri del Move, controller che si trasforma letteralmente in mazza da golf, pronto ad essere agitato per colpire la pallina, mandandola sempre più vicina, si spera, alla buca
Una volta presa la mano, tuttavia, inizia il divertimento. O meglio, inizierebbe. Ricordate l’ideale vicinanza tra Wii Sports e Everybody's Golf VR? Purtroppo il paragone si palesa nella cronica mancanza di contenuti, modalità, sbloccabili. Se nella produzione di Nintendo ciò era assolutamente comprensibile, tanto più che il gioco veniva venduto in bundle con la console, la produzione di Clap Hanz ha poche giustificazioni in merito. Non esiste un multiplayer, né un vero e proprio torneo. Ciò che è peggio, una volta sul green si tratterà di completare tutte le buche previste da uno dei tour offerti, preoccupandosi solo dei propri risultati, vista l’assenza di avversari controllati dalla CPU.
[caption id="attachment_195903" align="aligncenter" width="1000"] Potrete scegliere il vostro assistente e il set di mazze in uso, ma nei replay del colpo appena effettuato il vostro avatar sarà comunque visualizzato come una sagoma priva di qualsiasi tratto caratteristico[/caption]
Anche sul fronte degli sbloccabili c’è davvero pochissimo da segnalare. Un paio di assistenti alternativi, qualche set di mazze dall’aspetto più gradevole e null’altro.
Everybody’s Golf VR ha il sapore di una demo a pagamento. Ottimamente confezionata, ineccepibile nell’obiettivo che si prefigge di raggiungere, ma priva di qualsiasi progressione, attività alternativa, incentivo a completare tutti i campi. Così come si presenta sul mercato, la proposta di Clap Hanz, per quanto lodevole sul piano prettamente ludico, è contenutisticamente fin troppo rinunciataria per essere un potenziale acquisto di chiunque non sia un fan sfegatato della disciplina in oggetto. Un vero peccato, viste le ottime premesse.