Eva Kant - Quando Diabolik non c’era, la recensione

Abbiamo recensito per voi Eva Kant - Quando Diabolik non c’era, lussuoso volume edito da Oscar Ink

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Eva Kant - Quando Diabolik non c’era, anteprima 01

Eva Kant - Quando Diabolik non c’era è l'ultimo, lussuoso cartonato dedicato al variegato mondo del Re del Terrore frutto della collaborazione tra Astorina e Oscar Ink, giunto in fumetteria e in libreria lo scorso 12 marzo.

Dopo l'antologico Diabolik visto da Enzo Facciolo, dedicato a uno dei più grandi interpreti grafici dell'antieroe creato dalle sorelle Giussani, è la volta di un volume incentrato sulla di lui compagna. La splendida copertina-poster è opera di Giuseppe Palumbo, che illustra con la consueta maestria entrambe le storie contenute nel tomo; queste ci raccontano chi era Eva Kant prima di incontrare il suo inseparabile partner, nella vita e nel crimine, e della sua trasformazione da ingenua ragazzina a femme fatale.

L'episodio principale, che battezza il libro, è stato ospitato per la prima volta sul settimo appuntamento della collana Il Grande Diabolik (marzo 2003) e vede un altro senatore del personaggio, Emanuele Barison, ai disegni di collegamento. L'albo ripercorre i dolorosi ricordi dell'adolescenza di Eva, ravvivati inconsapevolmente dallo stesso Diabolik quando le fa dono del Diamante Rosa, il gioiello più prezioso della casata dei Kant.

Un mirabile soggetto firmato a quattro mani da Sandrone Dazieri e Tito Faraci racconta le origini della protagonista e del suo blasonato cognome. La vicenda si concentra infatti anche sul futuro ex marito di Eva, lo spregevole Lord Anthony Kant, di cui sentimmo parlare per la prima volta nell'albo d'esordio di lei, il seminale L'arresto di Diabolik (Diabolik Prima Serie 3, marzo 1963).

"L'impeccabile sceneggiatura di Faraci ricostruisce con estrema drammaticità ed efficacia le vicissitudini di Eva, forgiando il carattere della degna e insostituibile partner di Diabolik."Con un eccellente lavoro di cesello e di lima, Dazieri e Faraci appianano alcune incongruenze sorte nel corso della storia editoriale del Re del Terrore e raccolgono elementi disseminati negli anni dalle Giussani - come l'altrettanto fondamentale Ricordo del passato (Diabolik Anno VIII 17, agosto 1969) - restituendo limpidezza e linearità alla giovinezza della protagonista. L'impeccabile sceneggiatura di Faraci ricostruisce con estrema drammaticità ed efficacia le vicissitudini di Eva, forgiando il carattere della degna e insostituibile partner di Diabolik.

La seconda storia, più breve, è tratta da L'ombra della Luna (Il Grande Diabolik 21, aprile 2010). Ancora un impeccabile Faraci alla sceneggiatura, supportato da Mario Gomboli al soggetto - suggerito da un'idea di Licia Ferraresi - ci porta nel collegio-prigione di Morben, dove Eva conosce la sua prima amica, Dolores, e ha la sua prima cotta, Manuel; due figure che riappaiono adulte a fine volume, nelle manciate di tavole estrapolata da I segreti di Morben (Diabolik Anno LII, 3, marzo 2013) e Il primo amore (Diabolik anno LVII 3, marzo 2018).

Eva Kant - Quando Diabolik non c’era non è solo una lettura di notevole qualità e fattura che non può mancare sugli scaffali di qualsiasi fan del Re del Terrore, ma anche un prezioso volume che racchiude l'essenza dalla co-protagonista della saga di Diabolik; ce la mostra nella sua fragilità e nella sua forza, nel suo fascino e nella sua sensibilità, e tutto ciò la rende ai nostri occhi una creatura reale, seppur sopra a ogni standard per intelligenza e bellezza.

È lei, Eva, nomen omen, la prima donna emancipata e moderna del Fumetto italiano, nonché sua unica e indiscutibile regina.

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