Euphoria "F*ck Anyone Who’s Not a Sea Blob / Parte 2: Jules", la recensione

Euphoria torna con un secondo episodio speciale e F*ck Anyone Who’s Not a Sea Blob / Parte 2: Jules emoziona addentrandosi nella mente del personaggio affidato a Hunter Schafer

Condividi
Euphoria torna sugli schermi con il secondo episodio speciale in attesa della prossima stagione: F*ck Anyone Who’s Not a Sea Blob / Parte 2: Jules, disponibile On Demand su Sky, in streaming su NOW TV e lunedì sera su Sky Atlantic in contemporanea con la messa in onda americana di HBO.

Dopo aver ascoltato le riflessioni di Rue e averla vista in difficoltà nella puntata precedente, gli spettatori possono ora entrare nella mente e nelle emozioni di Jules, interpretata con sorprendente maturità e intensità dall'esordiente Hunter Schafer. L'attrice ha inoltre contribuito alla sceneggiatura, scritta insieme a Sam Levinson, ed è evidente la grande attenzione con cui ha delineato la personalità e i dilemmi interiori del suo personaggio, mostrato mentre affronta la sua prima sessione di terapia.

L'affascinante montaggio iniziale sulle note di Liability di Lorde, scelta musicale assolutamente perfetta per avvicinarsi alla situazione di Jules, introduce il viaggio introspettivo che sostiene l'episodio speciale.
La teenager è infatti alle prese con molti dubbi e sta rivalutando ciò che è e che vuole diventare, rendendosi conto di come la sua idea di femminilità sia stata influenzata dagli uomini, e di quanto il suo rapporto con Rue (Zendaya), stesse diventando qualcosa a cui non sapeva più rinunciare pur facendola sentire sotto pressione a causa di un senso di responsabilità che ricorda fin troppo da vicino le emozioni legate a un rapporto in famiglia che ha segnato profondamente la teenager.

La scelta della seduta di psicoterapia con la Dottoressa Nichols (Lauren Weedman) come espediente narrativo, perfetta per rispettare le linee guida anti-COVID sul set, non brilla per originalità, tuttavia Sam Levinson compie un ottimo lavoro alla regia e il montaggio, che sfrutta senza una reale necessità flashback e sequenze maggiormente oniriche, crea un crescendo di emozioni che rendono davvero possibile capire le varie sfumature della complessa Jules.
Al termine della visione, in più di una scena davvero di impatto, si possono avere delle idee maggiormente chiare di ciò che è alla base dei comportamenti della protagonista e della sua crisi, non solo di identità.
La costruzione narrativa dell'episodio è davvero efficace nell'introdurre inizialmente delle riflessioni di cui si capiscono realmente le radici nella parte finale con due scene chiave legate, più di quanto ci si potrebbe forse aspettare, tra loro. Rimane invece un pizzico di dispiacere causato dall'approccio al racconto: a differenza dello speciale dedicato a Rue, molto tempo della puntata è infatti stato sacrificato per compiere quasi un riepilogo visivo degli eventi precedenti che risulta, per chi ha seguito la serie con costanza, non necessario e quasi un esercizio di stile invece che una reale esigenza scenica, considerando in particolare la bravura del cast a disposizione.

F*ck Anyone Who’s Not a Sea Blob / Parte 2: Jules compie particolarmente bene il compito di soddisfare il desiderio dei fan di rivedere i protagonisti di Euphoria sullo schermo durante la lunga attesa per la seconda stagione, emozionando con un ritratto di una teenager che cerca dei punti fermi nella propria vita in costante tumulto e gettando così le basi per il prossimo capitolo della sua storia, a prescindere dalla possibile presenza di Rue accanto a lei.

Continua a leggere su BadTaste