Esterno notte (parte 1), la video recensione | Cannes 75

La video recensione di Esterno notte - parte 1, l'opera di Marco Bellocchio presentata al Festival di Cannes e in uscita oggi al cinema

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Presentato nella sezione Première al Festival di Cannes, Esterno Notte è la nuova opera di Marco Bellocchio  inizialmente pensata in formato seriale ma che arriverà in sala divisa in due parti: la prima parte uscirà il 18 maggio, la seconda parte il 9 giugno. La versione originale in formato seriale andrà invece in onda su Rai 1 in autunno.

Qui sopra potete vedere la nostra video recensione della prima parte.

Esterno Notte è scritto da Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino, diretto da Marco Bellocchio e vede nel cast Fabrizio Gifuni nei panni di Aldo Moro, con Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi e Daniela Marra.

ESTERNO NOTTE - LA TRAMA

1978. L’Italia è dilaniata da una guerra civile. Da una parte le Brigate Rosse, la principale delle organizzazioni armate di estrema sinistra, e dall’altra lo Stato. Violenza di piazza, rapimenti, gambizzazioni, scontri a fuoco, attentati. Sta per insediarsi, per la prima volta in un paese occidentale un governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI), in un’epocale alleanza con lo storico baluardo conservatore della Nazione, la Democrazia Cristiana (DC). Aldo Moro, il Presidente della DC, è il principale fautore di questo accordo, che segna un passo decisivo nel reciproco riconoscimento tra i due partiti più importanti d’Italia. Proprio nel giorno dell’insediamento del governo che con la sua abilità politica è riuscito a costruire, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento, Aldo Moro viene rapito con un agguato che ne annienta l’intera scorta. È un attacco diretto al cuore dello Stato. La sua prigionia durerà cinquantacinque giorni, scanditi dalle lettere di Moro e dai comunicati dei brigatisti: cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni. Cinquantacinque giorni al termine dei quali il suo cadavere verrà abbandonato in un’automobile nel pieno centro di Roma, esattamente a metà strada tra la sede della DC e quella del PCI.

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