Escapo, la recensione
Abbiamo recensito per voi Escapo, leggendaria opera di Paul Pope edita da BAO in una nuova prestigiosa edizione
Sotto la maschera di artista, raffigurante un teschio (memento mori che ha un'importanza capillare nelle dinamiche della storia), Vic è un uomo, che, come tale, deve affrontare quotidianamente gli effetti di quell'imprevedibile montagna russa chiamata vita, fatta di alti e bassi, di salite faticose e di discese al fulmicotone. Inoltre, qualche volta la giostra si inceppa, fermandosi, altre volte perde di funzionalità, andando a schiantarsi inesorabilmente. Vic è un ragazzo introverso, timido (complice anche la cicatrice che ne sfigura visibilmente il volto) e soprattutto solo: il suo passato è avvolto nel mistero, ma non è difficile intuire che sia stato segnato da importanti perdite familiari. Inoltre, Escapo è un uomo innamorato, che ha ceduto al fascino di una collega presso il circo in cui lavora, l'incredibile Aerobella, equilibrista, regina del filo sospeso e donna molto affascinante.
Escapo è forse l'opera che ha davvero consacrato Pope nell'olimpo dei fumettisti contemporanei (e probabilmente anche qualcosa in più), ma, al di là di queste definizioni che dipendono dalla mera soggettività, questo fumetto è oggettivamente qualcosa di assai raro e originale, oltre che rivoluzionario. Escapo, infatti, sfugge in maniera, appunto, escapista da ogni scherma predefinito e possibile definizione sommaria, sotto ogni suo aspetto, sia quello contenutistico, che quello narrativo, che soprattutto quello grafico. Pope infatti costruisce il suo racconto secondo un suo preciso stile, con uno storytelling quanto mai variegato, iper-dinamico e talvolta persino bizzarro (nell'accezione più positiva e piacevole del termine). La stessa funzione della parola, del testo ha un carattere escapista in questa storia, sfuggendo alla "gabbia" del balloon, e divenendo onomatopeicamente parte integrante e strutturale della vignetta. Vignette che passano dalle dimensioni più esigue alla totalità della splash page in un battito di ciglia, cosa che conferisce, assieme alle anatomie slanciate dei protagonisti, che sfuggono al realismo accademico, una visuale iper-cinetica, sinuosa e fluida del tutto: di primo acchito, Escapo si legge tutto d'un fiato, con il lettore che si tuffa nella storia di Vic di testa e senza titubanze, ma che, a un secondo più attento passaggio svela nuovi segreti, anche grazie alla quasi maniacale cura del dettaglio che contraddistingue praticamente l'intera produzione di Pope.
Escapo è dunque un tanto atteso e bellissimo ritorno, in un volume perfetto per ogni collezionista, ma anche potenzialmente foriero di grande sorpresa anche per chiunque oggigiorno non conoscesse il talento di Paul Pope (ma dove siete stati?).