Erased 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volumetto di Erased, manga di Kei Sanbe edito in Italia da Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Durante l'ennesimo turno in pizzeria, però, qualcosa di anomalo giunge a stravolgere la sua esistenza: da quel momento in poi, in determinate situazioni, Satoru entra in un loop temporale in cui rivive la stessa scena finché non riesce a individuare la fonte del pericolo imminente e a sventarne la minaccia. Questo fenomeno, denominato revival, sembra attivarsi senza soluzione di continuità, né possibilità di controllo; arriva, così, all'improvviso, e spetta al nostro improbabile eroe salvare la vita di chi lo circonda.
Questo l'incipit narrativo del primo volume di Erased, manga realizzato da Kei Sanbe che Edizioni Star Comics porta in Italia dopo un clamoroso successo in terra nipponica che ha dato il via anche a un fortunato anime targato Dynit e ben due spin-off (un romanzo a puntate e un manga dello stesso Sanbe). Capire il perché, del successo di Erased, non è difficile: quello che parte come l'ennesimo racconto di un giovane mangaka incompreso - o semplicemente incapace, questo non possiamo saperlo - diviso tra realtà deludente e una dimensione immaginaria in cui cercare un riscatto, ben presto si trasforma in un thriller psicologico dagli interessanti risvolti che non disdegna di immergersi in ambientazioni fantascientifiche, cosa che rende questo prodotto un interessante e innovativo esperimento nel vasto panorama manga.
Elementi psicologici e sovrannaturali si innestano su una struttura da giallo che conferisce effervescenza e dinamicità allo sviluppo della storia. I continui salti temporali e i richiami a episodi del passato di Satoru creano un intreccio che non perde mai in termini di chiarezza e linearità, grazie anche a piccoli accorgimenti grafici che rimarcano le diverse epoche in cui la storia prende corpo. L'impalcatura narrativa servirebbe a poco senza l'ottimo lavoro che Sanbe compie anche in fase di casting: i comprimari sono tutti interessanti e capaci di dialogare con il protagonista in maniera adiacente e funzionale alla trama. In particolare destano curiosità la giovane Airi Katagiri, collega di lavoro in pizzeria, e la mamma di Satoru, Sachiko Fujinuma, entrambe dotate del giusto alone di mistero che incuriosisce e conquista.
Lo stile grafico del mangaka è essenziale, fresco, immediato, focalizzato principalmente a esaltare la componente espressiva dei personaggi, piuttosto che soffermarsi sulla descrizione degli ambienti, o dei luoghi. All'interno di una costruzione della tavola formale, Sanbe utilizza uno taglio molto cinematografico, con continui e frequenti stacchi, primi piani e un'alternanza di inquadrature che imprimono dinamismo al tutto.
Questo primo numero di Erased è un prodotto di grande interesse e notevole qualità, un'opera matura e ottimamente concepita che siamo certi saprà solleticare la curiosità di lettori esigenti e alla ricerca di qualcosa di nuovo e originale.