Empire 2x18, "Past is Prologue" [season finale]: la recensione

Ecco la nostra recensione del diciottesimo e ultimo episodio della seconda stagione di Empire, che una serie di cliffahanger non bastano a riscattare

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Spoiler Alert
Quando la seconda stagione di Empire prese il via, lo fece promettendo al pubblico una dose di adrenalina in grado di reggere il considerevole numero di episodi che l'avrebbero composta e, cosa più importante, di non far rimpiangere la prima, emotivamente pregna annata. Benché fosse ormai chiaro, da parecchie puntate a questa parte, l'impossibilità di reggere il confronto con la coerenza e la forza drammatica della prima stagione, c'è chi ancora sperava che il finale di stagione potesse in qualche modo alleviare il peso di una sequela di episodi fiacchi e farciti di storyline colposamente fini a se stesse.

E invece, Past is Prologue non smentisce l'andazzo generale della serie targata Fox, non esitando a tirar fuori dal cilindro personaggi che vanno ad affollare una scena già sovraccarica, facendo perdere il focus allo spettatore e, di conseguenza, creando un divario emotivo tra prodotto e fruitore. Tutto ciò cui assistiamo potrebbe far parte della più becera telenovela d'oltreoceano, e non bastano certo le pur notevoli capacità attoriali del cast a conferire un sapore deciso a una minestra ormai satolla d'ingredienti.

La cosa peggiore è che, persino in quest'ultima puntata, possiamo osservare elementi ottimi che subiscono un desolante soffocamento da parte di storyline parallele e colpi di scena di cui nessuno, francamente, sentiva il bisogno. Quale shock dovrebbe provocarci la scoperta che Tariq - personaggio delineato rozzamente e per il quale non nutriamo, al momento, alcun sentimento positivo o negativo - è il fratellastro di Lucious? E ancora: dovremmo dolerci del mancato matrimonio tra Hakeem e Laura? Nulla ci fa supporre che il ragazzo sia effettivamente disperato, né che abbia vissuto un reale conflitto tra l'aspirazione alla normalità della fidanzata e i trascorsi criminali della propria famiglia.

Lo scioccante cliffhanger della scorsa settimana ci aveva lasciati con due punti interrogativi: riuscirà Jamal a sopravvivere al ferimento da parte di Freda? Qualcuno fermerà Leah prima che metta in piazza la sequela di menzogne inanellate negli anni dal figlio Dwight, alias Lucious? Se, nel primo caso, i postumi dell'incidente portano Jamal a convincersi di aver chiuso per sempre con la musica - salvo poi ritrattare a fronte dell'ennesimo trappolone del caro vecchio Lucious - la vicenda di Leha scoppia come una bolla di sapone, senza - per il momento - avere conseguenza alcuna. Stiamo guardando la stessa serie in cui, solo una settimana fa, l'anziana era stata rinchiusa contro la sua volontà in una stanza blindata assieme al nipote Andre. Ma poco sembra importare, agli autori di Empire: lo show deve andare avanti, e chi si ferma è perduto. Il tutto, come già detto, a scapito non solo di qualsivoglia verosimiglianza psicologica, ma anche di una sincera partecipazione da parte del pubblico.

Certo, avremmo voluto saperne di più su Freda Gatz e delle ripercussioni dell'incidente sulla sua coscienza. Avremmo voluto saperne molto di più anche su Andre e Rhonda, che rappresentavano forse la linea narrativa meno scontata dell'intera serie Fox, e l'accenno alla morte di Vernon getta un'ombra davvero nera sulla coppia, oltre a ricordarci i tempi d'oro di Empire; di sicuro, avremmo voluto saperne di meno su Shine Johnson e il suo manipolo di prosivendole da quattro soldi. Ma la delusione forse più cocente sta nella risoluzione - per così dire - della caduta di Rhonda, che aveva causato alla donna un aborto in avanzato stato di gravidanza. La costruzione del mistero, attraverso gli episodi, lasciava supporre che i sospetti concentratisi sul capo di Anika fossero destinati, prima o poi, a rivelarsi una falsa pista. E invece no: ancora una volta, la costruzione delle aspettative si va a schiantare contro una risposta sì credibile, ma narrata contravvenendo a ogni legge del pathos televisivo.

Almeno, ci viene concessa la magra consolazione di un finale aperto: la colluttazione tra Anika e Rhonda sembra, a giudicare dal primo piano di Andre e dal grido femminile che sentiamo in chiusura, risolversi con il ferimento - o la morte - di una delle due ex amiche. Certo, la gestione degli ultimi due episodi dovrebbe farci temere che la scena sia stata solo l'ennesimo falso allarme, ma in un panorama emozionale così desolato, per chi fosse alla ricerca di un motivo valido per propseguire la visione di Empire per la terza stagione, anche una rondine fa primavera.

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