Empire 2x16, "The Lyon Who Cried Wolf": la recensione
Ecco la nostra recensione del sedicesimo, inaspettatamente valido episodio della seconda stagione di Empire, con qualche colpo di scena finalmente funzionale
La voce stridula di Lucious non è l'unico difetto di The Lyon Who Cried Wolf, sia chiaro: tuttavia, ci troviamo stavolta di fronte a un episodio che mette in luce, senza appello, le qualità migliori della serie Fox. Certo, restano alcuni dubbi sul realismo dei passaggi nodali del racconto, uno fra tutti quello relativo alla necessità, per un conclamato gigante della musica come Lucious, di dover lottare ancora strenuamente per ottenere l'attenzione dei media. Ma, di fatto, poco c'interessa, fintantoché questo asservimento porta a una svolta cruciale e interessante nella - da troppo tempo ristagnante - storyline di Jamal, attraverso la neonata storia d'amore con D-Major. Storia che, se verrà gestita con un minimo di sensibilità, potrebbe offrire a Empire l'occasione per approfondire un aspetto interessante: mostrarci Jamal nella situazione che, per buona parte della prima stagione, era stata appannaggio del suo ex, Michael, nonché raccontare una tendenza ben diffusa, da parte di chi ha fatto coming out, a pretendere che il resto del mondo si adegui ai propri medesimi tempi di risoluzione e consapevolezza.
Ma arriviamo al gran finale, in cui confluiscono tutti i rivoli più o meno impetuosi scaturiti dagli ultimi, fiacchi episodi: il ritorno a casa di Leah Walker, madre di Dwight - o Lucious, che dir si voglia. A questa apparentemente innocua vecchietta si deve una delle conclusioni più surreali e, al contempo, efficaci che Empire possa ricordare. Svegliato il figlio nel bel mezzo della notte e chiarito di aver liquidato la domestica senza troppi convenevoli, l'anziana impone a Lucious di sedersi a tavola per assaggiare la pletora di torte con cui ha imbandito l'ampia tavola di casa Lyon. Il tutto, precisiamo, brandendo un coltello da cucina con aria non esattamente pacifica, sulle note inflazionate ma sempre mozzafiato dell'Allegretto tratto dalla Sinfonia n. 7 di Beethoven. Certo, un'abbuffata forzata di zuccheri non è la vendetta peggiore che ci si possa aspettare dopo 21 anni di reclusione forzata in casa di riposo - e conseguente morte ufficiale, con tanto di lapide. E, a fronte di un episodio in cui assistiamo alla definitiva eliminazione, da parte degli sgherri di Thirsty, della poco rilevante Harper Scott, Leah continua a non sembrare il peggior nemico sull'affollato campo di battaglia di Empire: eppure, c'è qualcosa di sottilmente inquietante, nel modo in cui Lucious si piega - per la prima volta - di fronte a qualcuno di palesemente più debole di lui.