Empire 2x15, "More Than Kin": la recensione
Ecco la nostra recensione della quindicesima puntata della seconda stagione di Empire, che cavalca a spron battuto ma senza una direzione chiara
Gli incidenti si susseguono, e trovano risoluzione tanto rapida da lasciare lo spettatore più ingenuo di stucco: dal malore di Anika, risoltosi dopo una corsa all'ospedale che non ha fatto tremare neppure una foglia, alla rottura di Laura con Hakeem a seguito della scoperta del bimbo in arrivo, rottura prontamente restaurata da una visita della giovane nella stanza d'ospedale dove il più giovane dei Lyon assiste l'ex ancora sedata. Per non parlare del flirt sconclusionato tra Lucious e la giornalista Harper Scott, piombata nello show da non si sa bene dove e pronta, evidentemente, a congedarsi dallo stesso con la medesima rapidità con cui era apparsa. Non prima, va detto, di aver lasciato una bomba a orologeria, concretizzatasi nelle foto, consegnate ad Andre, della nonna bipolare, creduta morta e sepolta. Seriamente, cari sceneggiatori: una notizia così scottante, buttata in campo con così tanta leggerezza?
La misura della sciatteria narrativa di Empire si rivela appieno nel momento in cui vediamo ricomparire sulla scena Michael, ex fidanzato di Jamal. In poche parole: il personaggio di cui nessuno, ma proprio nessuno ha sentito la mancanza. Questo non per pregiudizio nei confronti degli intrecci romantici che la serie di Fox ci ha sottoposto, ma per l'evidente incapacità, da parte del corpus sceneggiatoriale dello show creato da Lee Daniels e Danny Strong, di creare un substrato emozionale su cui innestare i molti - troppi - accadimenti che costituiscono la trama. Abbiamo visto Jamal soffrire per l'assenza di Michael? No. Abbiamo provato sollievo nel veder ricomparire un personaggio che, all'atto pratico, ha creato solo fastidi minori a un protagonista potenzialmente assai più interessante di quanto in realtà non si sia rivelato? Assolutamente no.