Quando il risultato finale è inferiore alla somma delle proprie parti, c'è qualcosa che non va. È il caso di
Empire che, con il midseason finale
Et Tu, Brute dà il colpo di grazia a una stagione già costellata di crepe. Come da rodata abitudine, la serie Fox inanella una serie di colpi di scena che non smuovono gli animi del pubblico: e come potrebbe essere altrimenti? Abbiamo già assistito al rapimento di Hakeem (
Bryshere Y. Gray), alla scoperta che uno dei suoi aguzzini fosse nientemeno che l'amante di Cookie (
Taraji P. Henson) e alla sbandata eterosessuale di Jamal (
Jussie Smollett) per
Alicia Keys. Ah no, scusate, per Skye Summers. A tal proposito, non fa molto scalpore il fatto che l'amore tra i due musici stia già vacillando, in concomitanza con un'aggressione verbale gratuita quanto macchinosa a opera di
Charlamagne Tha God che punta il dito contro Skye per essersi di colpo "scoperta nera" e, guarda caso, invitando velatamente - e inconsapevolmente - Jamal alla coerenza, a seguito del suo outing. E Jamal, nel corso di un tedioso dialogo con la nuova fiamma, le confessa che sì, gli uomini gli piacciono ancora e che no, non potrà provare mai per una donna quel che ha provato per quel bell'esemplare di adultero di Michael. Nulla di nuovo sotto il sole, il colpo di scena della scorsa puntata ha dunque già esaurito il proprio ciclo vitale, e questo conferma il difetto principale di Empire: non riuscire a distaccarsi da una struttura che infila eventi senza riuscire, tuttavia, a costruirvi una vera e propria storia.
Il ritorno di Camilla (Naomi Campbell), ricomparsa sulla scena come moglie di Mimi (Marisa Tomei) sarebbe potuto essere, in una serie scritta con più sensibilità, l'elemento di punta dell'episodio, ma finisce per annegare in un mare di fatti sulla carta sconvolgenti ma, sullo schermo, mero riempitivo di un contenitore la cui forma è ormai sempre più indefinita. Mimi si rivela essere meno in linea con Lucious (Terrence Howard) di quanto abbia fatto credere finora e, nel giro di pochi minuti, getta la maschera e indice una riunione per spodestare il leone, forte dell'appoggio degli altri membri del cosiglio e di un Hakeem che ha finalmente l'occasione di rivalsa su un padre che, diciamocela tutta, non è stato esattamente il prototipo di genitore che ogni figlio sogna per sé. Un nuovo ostacolo per Lucious, dunque: un tradimento che dà origine a una scenata drammatica che, ancora una volta, sarebbe potuta essere un fulcro emotivo di straordinaria potenza, se l'intera stagione non si fosse articolata seguendo contorsioni psicologiche tanto improbabili quanto di breve durata e rapida risoluzione (vedi alla voce: trauma del rapimento per Hakeem).
Empire si concede ora una pausa di quasi quattro mesi, al termine della quale gli spettatori esigeranno delle risposte convincenti e, possibilmente, non frettolose a parecchie questioni: la nuova direzione dell'etichetta da parte di Mimi e, non dimentichiamo, il destino di Rhonda (
Kaitlin Doubleday), fatta precipitare dalle scale da un misterioso assalitore guantato che, ora come ora, tutto porta a supporre essere Anika (
Grace Gealey). Ma che garanzie abbiamo, a fronte di una prima stagione che ha costruito un grattacielo di mattoni isolati e per nulla coerenti? La speranza è l'ultima a morire, ma
Et Tu, Brute ha per il momento confermato solo una chiara tendenza verso il caos che non giova a nessun racconto seriale, neppure a un fenomeno in grado di fare i numeri di
Empire. Ogni impero può vedere il declino, in mancanza di una guida ferma e di una direzione sicura; speriamo che quello dei Lyon riesca, durante la pausa, a risollevarsi da questa crisi.