Empire 2x09, "Sinned Against" - La recensione

Non basta l'arrivo di Alicia Keys e Rosie O'Donnell nel cast di Empire a sollevare la serie dalla sua crescente incoerenza narrativa

Condividi
Spoiler Alert
Ci mancava giusto Alicia Keys. Come se non ci fosse già abbastanza carne al fuoco, Empire decide di sparare tutte le sue cartucce in un gioco disordinato che lascia un sapore indefinito nella bocca del pur permissivo pubblico. La Keys è Skye Summers (chi ha notato l'anagramma?), ossia un suo alter ego in tutto e per tutto cucito sulla talentuosa cantante. Fin qui, nulla di grave, anche se l'attenzione riservata a questo ennesimo, nuovo personaggio semina dubbi sin dalle prime scene.

Ma sospendiamo un attimo il giudizio sul ruolo di Alicia Keys e concentriamoci su un problema che emerge quasi immediatamente: il finale dello scorso episodio, My Bad Parts, ci aveva mostrato Anika (Grace Gealey) nell'inedita versione di autista, pronta a prelevare la povera Laura (Jamila Velazquez) con intenti misteriosi quanto preoccupanti. Ebbene, cosa è derivato da quel piccolo colpo di scena? Assolutamente nulla. In Sinned Against, scopriamo che l'intera manovra è servita ad Anika solo per scoprire che Laura vive in una situazione di estrema povertà assieme a una pletora di fratellini. Che scandalo, eh? Il massimo dell'improbabilità viene raggiunto quando Anika decide di usare questa preziosa informazione per screditare la rivale agli occhi dell'amato Hakeem (Bryshere Y. Gray). Con risultati prevedibilmente nulli. Ecco quindi un ennesimo elemento potenzialmente interessante sfruttato nella maniera più sciatta e superficiale che esista, a scapito di una trama già fin troppo afflitta da una serrata quanto inverosimile sequela di rapporti causa-effetto.

Da un punto di vista strettamente emotivo, l'elemento più interessante dell'episodio è il viaggio di Cookie a Philadelphia con Candace per ritrovare la sorella sbandata Carol. La storyline si avvale dell'ospitata di Rosie O'Donnell nel ruolo di una ex compagna di reclusione di Cookie, e già di per sé Taraji P. Henson, Tasha Smith e Vivica Fox compongono un terzetto attoriale di eccelsa chimica, che sorregge una svolta di trama che, ancora una volta, non si sa bene dove voglia andare a parare (a parte seminare un dubbio sulla condotta di Carol durante gli anni di detenzione di Cookie). Ma basta già a farci respirare e distaccare dall'organizzazione della famigerata Grigliata di Cookie e, soprattutto, dalla drammatica (?) scoperta che Laz (Adam Rodriguez), in realtà, facesse parte delle schiere dei cattivi. Anche qui, l'informazione viene elargita da Lucious (Terrence Howard) senza che ci sia stata mostrata neppure l'ombra di un'indagine: Empire continua ad andare da A a B senza concedere al suo pubblico il piacere di guardarsi intorno durante il viaggio.

A proposito di schematicità, andrebbe aperta a questo punto la doverosa parentesi sul bacio tra Jamal (Jussie Smollett) e Skye, che tanto ha sconcertato una fetta di spettatori. Ora, al di là di tutte le possibili discussione sulla sessualità di Jamal, il punto fondamentale è: per quale motivo gli autori di Empire hanno ritenuto questo momento un cliffhanger degno di chiudere l'episodio? Non è la prima donna nella vita di Jamal, e il musicista è ormai out and proud, nonché single: in che modo l'ingresso di Skye nella sua vita sentimentale attraverso un bacio - sensuale quanto una televendita di materassi - dovrebbe aggiungere pepe alla sua vicenda umana? Il mistero aleggia, mentre i due improbabili piccioncini tubano senza chimica sulle note di Powerful. Restiamo in speranzosa attesa di eventuali sviluppi di questa ennesima storyline tagliata a colpi d'accetta.

Continua a leggere su BadTaste