Empire 2x08, "My Bad Parts" - La recensione

Il miglior episodio della seconda stagione di Empire si regge su pochi ma ottimi elementi, che fanno ordine nel caos narrativo seminato finora

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Spoiler Alert
"This is not Disney Channel" dice Lucious Lyon (Terrence Howard) a un Jamal (Jussie Smollett) in vena di pacificazione con entrambi i suoi tormentati (e tormentanti) genitori. Ma, a ben guardare, My Bad Parts non manca di somiglianze con i prodotti della celeberrima major, a partire da una dorata, abbacinante patina d'inverosimile; tuttavia, in questo ottavo episodio, contrariamente a quanto avvenuto nel resto della seconda stagione di Empire, la suddetta patina assume una propria coerenza e conferisce alla puntata una sua indiscutibile validità a livello strutturale e narrativo.

Certo, non ci si deve aspettare un incastro tra storyline a prova di bomba: la confusione continua a essere uno dei peccati più evidenti della serie Fox, e alcuni cambi di equilibrio sentimentale è troppo rapido per risultare davvero convincente. Basti pensare che la rivalità tra Jamal e Hakeem (Bryshere Y. Gray), al centro di buona parte della stagione, è ora divenuta improvvisamente acqua passata in virtù di una riconciliazione, di fatto, mai mostrata chiaramente. Ma in considerazione delle cocenti delusioni riservateci da questa stagione, forse conviene davvero concentrarsi sui pregi presenti piuttosto che sui difetti.

E ce ne sono, di pregi, non ultimo la bella battaglia rap tra Freda Gatz (Bre-Z) e Hakeem. D'accordo, è improbabile che i veri tenzoni tra rapper si svolgano in questo clima da dibattito alle primarie, e andando a ben guardare nel mondo reale la vittoria sarebbe probabilmente andata a Freda; ma la forzatura della realtà è qui assai funzionale, e il coinvolgimento emotivo dello spettatore è sufficiente a giustificare la distanza dalla più ferrea verosimiglianza.

Intanto, proseguono imperterriti i battibecchi tra Lucious e Cookie (Taraji P. Henson), ma l'impressione è che non ci siano in ballo milioni di dollari e le rispettive aziende. No, le loro argomentazioni sembrano ricalcare quelle di una coppia di coniugi in lotta per l'affidamento del loro bambino. Così dev'essere, in effetti: i dilemmi produttivi avranno sempre più presa se accostati a situazioni familiari con cui il pubblico possa più facilmente empatizzare.

Per una volta, la storyline di Hakeem risulta davvero interessante e utile ai fini della trama, inferendo un duro colpo all'ego di Lucious e dimostrando di poter dare vera linfa vitale alla Lyon Dynasty, finora rimasta abbastanza anonima. Dall'altra parte, il proposito di fusione, da parte di Jamal, di un brano prodotto da Cookie con uno composto da Lucious per ottenere una partnership con Pepsi ha, se non altro, il merito di appianare uno scontro di stili finora più chiaro sulla carta che non sullo schermo. Oltretutto, il mix tra i due pezzi dà vita a quella che è, a oggi, una delle canzoni più accattivanti della seconda stagione.

Ma il grande colpo di scena - intuibile da settimane - è la gravidanza di Anika (Grace Gealey), e non tanto per il lieto (?) evento in sé, quanto per la rinnovata utilità del personaggio all'interno di un quadro nel quale, ormai, si limitava a fare da tappezzeria. E se il "rapimento" finale di Laura (Jamila Velazquez) a opera di un'Anika improbabilmente parruccata alla guida di un'auto nera potrà far sorridere molti, tra tanta melma ingiustificata che ha impantanato Empire nelle ultime settimane questo non è certo il punto di svolta peggiore. Staremo a vedere l'evoluzione di questa semina che appare, finora, la più convincente di un'annata all'insegna della quantità più che della qualità.

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