Empire 2x06, "A High Hope for a Low Heaven" - La recensione

Ritmo troppo frenetico per creare una reale empatia ma godibilità assicurata nel nuovo episodio di Empire

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Spoiler Alert
"Nessuno viene ucciso, di questi tempi." Fa sorridere la frase di Lucious Lyon (Terrence Howard), tirata fuori dal cilindro nel tentativo di tranquillizzare l'ex moglie Cookie (Taraji P. Henson) sull'incolumità del figlio Hakeem (Bryshere Y. Gray), rapito da una gang misteriosa. Fa sorridere perché, sulle mani del padrone dell'Empire, ci sono parecchie macchie di sangue, alcune più antiche, altre recentissime.

Mentre Hakeem deve affrontare i postumi del trauma del rapimento, Jamal (Jussie Smollett) medica il suo cuore ferito dal tradimento dell'amato Michael attraverso la musica e il coinvolgimento di un nuovo collaboratore, Jameson Henthrop (William Fichtner), ennesimo vecchio nemico del padre nonché omosessuale dichiarato. Andre (Trai Byers), a capo della Gutter Life, decide di fare onore alla sua carica ghigliottinando gli artisti dell'Empire che non portano particolare lustro all'etichetta: ma ci si mette di mezzo il cuore, anzi la fede, e il giovane J Poppa (Mo McRae) - che ha una relazione con Becky (Gabourey Sidibe) - sembra poter essere "graziato" in virtù della sua conoscenza del libro di Giobbe. Amen. Nel frattempo, Cookie beneficia della vicinanza del suo nuovo promoter, Laz (Adam Rodriguez), più sul fronte privato che su quello lavorativo a quanto sembra. Se inizialmente sembra accogliere il consiglio di prendere accordi coi rapitori di Hakeem, al momento dell'incontro coi malviventi la leonessa emette il proprio ruggito, e la regina per una volta lascia campo libero al cane di strada.

Il focus principale di A High Hope For A Low Heaven è il rapporto tra i tre fratelli Lyon, e l'episodio pone l'accento come forse mai avvenuto finora su come le colpe dei padri ricadano, in termini di formazione caratteriale, anche sui figli. Andre, Jamal e Hakeem sono tutti stati segnati dall'aggressività impietosa del padre e dal cinismo subdolo di Cookie, esattamente come Lucious stesso era stato marchiato a fuoco dalla sindrome bipolare della propria madre. Ma la sventura di essere cresciuti con due genitori problematici garantisce un inaspettato collante ai tre fratelli, che si confermano - sebbene con le proprie debolezze e i loro indubbi lati oscuri - migliori di chi li ha generati. Ma anche Lucious ha un cuore, anche se sembra riuscire a tirarlo fuori solo con la travagliata Freda (Bre-z), che si rende protagonista dell'ennesimo colpo di testa cui l'uomo deve riparare, benché permanga il dubbio che stia manipolando freddamente anche la ragazza.

Il peccato originale di A High Hope For A Low Heaven è, come per il resto della serie, un piede pigiato con troppa foga sull'acceleratore. Se Be True era finito con il rapimento di Hakeem, la prigionia del giovane si risolve nel giro di pochi minuti all'inizio di questa puntata, non concedendo al pubblico il tempo per preoccuparsi seriamente né di empatizzare col dramma del recluso. Il ritmo non è l'unico dio; ha la medesima importanza dell'approfondimento psicologico, e questo politeismo narrativo stenta a manifestarsi in Empire, che si riconferma schiavo di una frenesia di racconto che giova all'intrattenimento, ma inficia troppo pesantemente il coinvolgimento emotivo.

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