Empire 2x06, "A High Hope for a Low Heaven" - La recensione
Ritmo troppo frenetico per creare una reale empatia ma godibilità assicurata nel nuovo episodio di Empire
Mentre Hakeem deve affrontare i postumi del trauma del rapimento, Jamal (Jussie Smollett) medica il suo cuore ferito dal tradimento dell'amato Michael attraverso la musica e il coinvolgimento di un nuovo collaboratore, Jameson Henthrop (William Fichtner), ennesimo vecchio nemico del padre nonché omosessuale dichiarato. Andre (Trai Byers), a capo della Gutter Life, decide di fare onore alla sua carica ghigliottinando gli artisti dell'Empire che non portano particolare lustro all'etichetta: ma ci si mette di mezzo il cuore, anzi la fede, e il giovane J Poppa (Mo McRae) - che ha una relazione con Becky (Gabourey Sidibe) - sembra poter essere "graziato" in virtù della sua conoscenza del libro di Giobbe. Amen. Nel frattempo, Cookie beneficia della vicinanza del suo nuovo promoter, Laz (Adam Rodriguez), più sul fronte privato che su quello lavorativo a quanto sembra. Se inizialmente sembra accogliere il consiglio di prendere accordi coi rapitori di Hakeem, al momento dell'incontro coi malviventi la leonessa emette il proprio ruggito, e la regina per una volta lascia campo libero al cane di strada.
Il peccato originale di A High Hope For A Low Heaven è, come per il resto della serie, un piede pigiato con troppa foga sull'acceleratore. Se Be True era finito con il rapimento di Hakeem, la prigionia del giovane si risolve nel giro di pochi minuti all'inizio di questa puntata, non concedendo al pubblico il tempo per preoccuparsi seriamente né di empatizzare col dramma del recluso. Il ritmo non è l'unico dio; ha la medesima importanza dell'approfondimento psicologico, e questo politeismo narrativo stenta a manifestarsi in Empire, che si riconferma schiavo di una frenesia di racconto che giova all'intrattenimento, ma inficia troppo pesantemente il coinvolgimento emotivo.