Empire 2x05, "Be True": la recensione

Puntata godibilissima e caotica per Empire, che guadagna in brio ciò che perde in profondità

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Spoiler Alert
Se è vero che tutti i nodi vengono al pettine, c'è da dire che i denti di Empire sono decisamente troppo larghi per assicurare alla seria una rapida risoluzione.

Al termine della prima stagione, l'unico problema era come rapidamente seconda stagione sarebbe sciogliere il nodo dell'omicidio di Bunkie. Eppure, ormai in piena seconda stagione, il mistero non ha avuto una trattazione efficace, per quanto abbia costituito un elemento fondamentale dell'episodio pilota. Tuttavia, le conseguenze che il pubblico si aspettava da tempo stentano ad arrivare, il che è paradossale considerando la gravità morale dell'evento in sé e le ripercussioni che esse dovrebbero sulla vita di Lucious.

Lucious esce dall'accusa ancora una volta illeso, la famiglia non gli si rivolta contro, e il capitolo legale di Empire sembra relegato in un angolino buio che non gli spetterebbe.

In "Be True", lo stato d'animo generale è ben più leggero del solito

In "Be True", lo stato d'animo generale è ben più leggero del solito. Lucious è ormai un uomo libero, e Roxanne Ford ha preso un periodo di aspettativa, presumibilmente per guarire dall'imbarazzo professionale e diverse fratture facciali composte. Jamal fa un accordo per un tour con Ne-Yo e la sua più grande preoccupazione riguarda i rapporti col molesto fidanzato. Hakeem ha trovato la leader delle Mirage A Trois nella giovane Laura, ed è di nuovo lanciato verso la promozione. E Cookie, saggiamente, invita il suo leoncino a non agitare le acque, vedendolo sconvolto per la morte di Vernon.

Per carità, il divertimento duro e puro in "Be True" non manca. Ciò di cui si avverte l'assenza è un autentica forza motrice che mandi avanti il gigantesco meccanismo di Empire. C'è sì la battaglia tra l'Empire e la Lyon Dynasty, ma è ancora ai livelli di schermaglia, mancando nella seconda un capitale cospicuo che la renda autenticamente temibile. La loro situazione disperata è solo circoscritta al dialogo, ma i problemi reali stentano ad assurgere al ruolo di autentiche forze drammatiche. Rispetto alla prima stagione, emerge una relativa assenza di conflitti a lungo termine.

Inaspettatamente, il focus di Empire sembra essersi spostato dai colpi di scena alla complessità dei rapporti famigliari e delle relazioni umane in generale. Andre manifesta finalmente una svolta che possa conferire tridimensionalità al suo personaggio: la prospettiva di una catarsi attraverso la religione genera nel primogenito una serenità direttamente proporzionale all'inquietudine della moglie Rhonda. La storia di Andre ha, da un certo punto di vista, il potenziale tragico maggiore di tutte le linee narrative trattate nello show FOX. È un personaggio sensibile e fragile che, anche nel caos perturbante nel quale si trova e da cui vorrebbe uscire attraverso il contatto con Dio, cerca il conforto della propria famiglia. E la famiglia risponde più o meno compatta, con l'eccezione - tanto per cambiare - di Lucious, annientato da un passato tremendo in cui ha rischiato la morte per mano della propria stessa madre. Per quanto i flashback stiano iniziando a essere fin troppi, è innegabile che stia gettando dei semi interessanti per l'evoluzione del dramma familiare di Empire.

Le scosse pruriginose date alla vicenda umana di Jamal convincono poco, e la misteriosa disavventura di Hakeem aggiunge a una brace inspida un pezzo di carne dal sapore indefinito e, al momento, incoerente. L'ingresso del fantasista dell'intrigo Thirsty nella società sembra garantire una nuova linfa agli intrighi sotterranei tra l'Empire e la Lyon Dynasty. Il tentativo di furto musicale nei confronti della giovane società di Cookie viene vanificato da Laz (Adam Rodriguez), nuovo promoter e potenziale love interest della matriarca dei Lyon.

Ben pochi conflitti vengono risolti in "Be True", principalmente incentrato sul battesimo di Andre. Ciò che emerge prepotente è un'innegabile mancanza di amalgama tra le guerre domestiche e la grande battaglia aziendale. Con un giusto lavoro di bilanciamento si potrà forse ovviare al problema, ma " Be True" non muove il primo passo in tal senso. Restiamo in attesa.

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