Empire 2x04, "Poor Yorick" - La recensione
In un episodio più lento e purtroppo più fiacco, Empire tenta di riunire i membri della famiglia Lyon in un'unica crociata contro l'FBI
Appianati i dissapori col padre, il buon Jamal (Jussie Smollett) si dedica al proprio album, The Artist, ma all'Empire la situazione precipita quando l'FBI irrompe per una perquisizione a tappeto. Ma neppure questo basta a far perdere d'animo Lucious (Terrence Howard), che rincuora il proprio staff: se persino i federali si sono smossi, agitati dal procuratore federale Roxanne Ford (Tyra Ferrell), l'immagine pubblica dell'Empire ne esce sempre più pericolosa. "Non è il momento di nascondersi, è il momento di ruggire" dice Lucious, e il ruggito del patriarca dei Lyon farà tremare parecchie gambe.
Braccati dai federali, i Lyon sono costretti a mettere da parte le consuete divergenze, e l'agguerrita Cookie (Taraji P. Henson) chiede una tregua all'ex marito: niente più guerre tra l'Empire e la Lyon Dynasty, che dovranno coalizzarsi per resistere agli attacchi sferrati dall'FBI. La rinnovata alleanza dovrebbe passare attraverso un duetto tra Jamal e Hakeem (Bryshere Y. Gray), simbolo dell'unione delle forze dei Lyon di fronte alla comune minaccia. Peccato che l'intento fallisca di fronte alle ennesime, insormontabili gelosie tra i due fratelli, che finiscono la puntata più divisi che mai.
Ma mentre i fratelli minori cantano e litigano senza pace, Andre tenta di contribuire alla causa della Lyon - complice la ricomparsa dei suoi sintomi bipolari - riesumando, con l'aiuto di Rhonda, il cadavere di Vernon. O meglio, tentando di riesumarlo; la coppia non ha punti di riferimento e, se non fosse per l'arrivo dell'ormai consacrato deus ex machina Thirsty Rawlings (Andre Royo) e di Lucious stesso, il caro vecchio Vernon resterebbe a riposare in pace ancora a lungo, invece di essere piazzato sul sedile dell'auto del procuratore Ford, proprio mentre quest'ultima stava cantando vittoria grazie all'ottenuta soffiata di Cookie sui maneggi di Lucious tanto disapprovati dal defunto - per mano di Lucious stesso - Bunkie Williams.
Rispetto agli episodi visti finora, Poor Yorick è senza dubbio quello meno frenetico a livello di avvenimenti, e consente al pubblico di riprendere fiato prima di un'altra corsa dei Lyon, sia a livello giudiziario che sentimentale. Quello che emerge, ahinoi, assieme al ritmo più rilassato della puntata, è anche una certa fiacchezza di scrittura, che appesantisce i dialoghi non concedendosi soluzioni originali che sappiano raccontare per immagini; a questo aggiungiamo alcune storyline che sembrano buttate in pista senza un vero motivo e proiettate in una direzione del tutto divergente da quella della storia principale. Basti pensare ad Anika (Grace Gealey), presentata già dalla scorsa stagione come una delle migliori talent scout del mondo discografico e, tuttavia, volontariamente impegnata in un rimbalzo tra l'Empire e la Lyon Dynasty al di là di ogni logica che non sia legata a un meccanismo masochista. Stesso dicasi per Michael (Rafael de la Fuente), fidanzato di Jamal, la cui perplessa circospezione di fronte al fotografo-pittore che ritrae Jamal suggerisce forse un'evoluzione sull'altrimenti arido fronte sentimentale della serie, ma per il momento risulta un ingrediente lanciato a caso in una pentola già satolla di sapori. Staremo a vedere se l'amalgama ritroverà il sapore deciso che ha contraddistinto gli episodi migliori di Empire.