Empire 2x03, "Fires of Heaven": la recensione

Lucious Lyon è uscito di galera ed è pronto a difendere l'Empire con le unghie e con i denti, non fermandosi di fronte a nessun legame familiare

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Spoiler Alert
Se i creatori di Empire avevano davvero in mente Re Lear come prima ispirazione per la loro ridondante serie, qualcosa in Fires of Heaven sembra riecheggiare più il dumasiano Conte di Montecristo, impietoso nella sua crociata di vendetta contro chi lo tradì e approfittò della sua assenza. Ugualmente impietoso sembra essere Lucious Lyon (Terrence Howard), appena uscito di galera, che tende la mano verso l'ex moglie Cookie (Taraji P. Henson) e il figlio ribelle Hakeem (Bryshere Y. Gray) con la significativa clausola di rinunciare alla Lyon Dynasty, l'etichetta appena fondata dal ramo "traditore" della sua famiglia. Ma Cookie non ci sta, ed esce di scena con un colpo da maestra che rovina, non solo metaforicamente, la cena a tutti i presenti.

Più incattivito che mai, Lucious respinge le richieste di perdono da parte del figliol prodigo Andre (Trai Byers), che gli suggerisce di acquistare un'ingente quota delle stazioni radio della città, mossa che relegherebbe la neonata Lyon Dynasty in un angolo. Ma Cookie non ha intenzione di stare con le mani in mano e, nella prima grande scena madre di questa seconda stagione, rovina letteralmente la festa a Lucious: il party che l'uomo ha organizzato e che vede duettare nientemeno che Jamal (Jussie Smollett) e Pitbull viene infatti interrotto dall'arrivo della diabolica ex moglie con tanto di Hakeem al seguito. I due ne dicono (o meglio, ne cantano) quattro al patriarca dell'Empire, ma è presto per cantare vittoria.

Fires of Heaven appare sin da subito incentrato su Lucious, finalmente libero di manovrare le sorti dei propri familiari e della propria etichetta

Un nuovo tentativo di approccio da parte di Andre, su consiglio della madre, consiste nel giocare con Lucious la carta dei buoni sentimenti: il giovane annuncia infatti al padre la propria prossima paternità, ma neppure questo basta a smuovere l'uomo, che legge perfettamente la strategia in atto e, sebbene illuminatosi di gioia per la notizia, non può che negare nuovamente il perdono al proprio figlio maggiore. Ma Lucious ha un cuore, che non ci viene solo mostrato nei flashback che riportano la sindrome bipolare da cui era affetta la madre, ma anche nel suo tentativo di salvare la giovane Freda (Bre-Z Murray), figlia dell'uomo che ha fatto assassinare in prigione, dalla criminalità cannibale che la sta divorando, rischiando di rovinarle una promettente carriera musicale. Momentaneamente rifiutato da Freda così come egli stesso ha, poco prima, rifiutato Andre, il capo dell'Empire colma la sua solitudine con un gesto d'amore paterno: si offre come produttore per l'album di Jamal. E, con un'ultimo colpo di genio, sfila da sotto il naso a Cookie e ad Hakeem la bella Valentina (Becky G), sottraendola con un solo gesto sia alla Lyon Dynasty che al talamo del suo ultimogenito.

Rispetto ai primi due episodi di questa seconda stagione, Fires of Heaven appare sin da subito incentrato su Lucious, finalmente libero di manovrare le sorti dei propri familiari e della propria etichetta senza le sbarre della prigione a intralciarlo. Più di ogni altra cosa, sembra voler ribadire la sua inflessibilità davanti a tutto, persino al sincero pentimento di Andre, e la sostanziale impotenza del resto dei personaggi di fronte al suo potere assoluto. Nessun dubbio che tale potere verrà messo in crisi nei prossimi episodi, ma per il momento il patriarca della Lyon si gode la prospettiva dal carro dei vincitori.

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