Empire 1x01 "Pilot": la recensione
La nuova serie Fox, creata dal regista Lee Daniels, che si svolge tra hip-hop e malavita
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Lucious Lyon – già il nome è tutto un programma – è una figura potente e rispettata, con un oscuro passato da spacciatore e delinquente. Presidente di un'enorme etichetta discografica – chiamata proprio Empire Entertainment – che scopre e promuove talenti hip-hop, è quel tipo di persona che può permettersi di rinviare un appuntamento col presidente degli Stati Uniti. A minacciare la sua forza un'ombra dal passato, la ex moglie Cookie (Taraji P. Henson, la migliore del cast) che esce dal carcere e ripiomba nella vita dell'uomo per pretendere ciò è suo. Come se non bastasse, a Lucious (Terrence Howard) viene diagnosticata la SLA. La scoperta mette l'uomo di fronte alla necessità di dover scegliere un erede tra i suoi tre figli, molto diversi tra di loro: Andre (Trai Byers), il maggiore e più di successo, Jamal (Jussie Smollett), cantante omosessuale che cerca l'approvazione del padre, e Hakeem (Bryshere Gray), anche lui sulla strada della musica.
Al di là del valore delle opere in sé, Daniels ha una carriera prima da produttore (Monster's Ball), e quindi da regista (Precious, The Butler) lì a dimostrare la sua capacità di toccare le corde giuste, facendo leva su schemi semplici e facili identificazioni. L'elemento shakespeariano offrirebbe un grado di complessità in più, che però la scrittura si rifiuta di sostenere percorrendo strade più immediate e semplici. Emblematico un momento nel quale il figlio Jamal eseguirà una canzone in cui il ritornello è "I just want you to look at me", con tanto di intermezzi flashback sull'infanzia del ragazzo con suo padre. Questo a mezz'ora dall'inizio della serie, così, tanto per mettere le cose in chiaro.