Dall'accidentata partenza incerta dei primi due episodi,
Emerald City sta dimostrando una rapida capacità di ripresa narrativa. Nella quarta puntata,
Science and Magic, seguiamo infatti la rapida ascesa dell'attrazione tra Dorothy e Lucas, mentre un personaggio già presentato in precedenza chiarisce la propria funzione e crea un collegamento interessante con la ben nota saga letteraria d'origine. Si tratta di Jack che, a seguito di una rovinosa caduta dopo aver approcciato romanticamente Tip, finisce sotto i ferri, divenendo un ibrido biomeccanico che lo connota come nuovo Omino di Latta, privato del proprio cuore dalle mani abili della cerusica Jane. La rivelazione risulta particolarmente efficace e rende il personaggio del ragazzino ulteriore elemento di collante per la storia, oltre a carezzare la fantasia dei fan del classico di Baum con l'inserimento di una figura divenuta iconica grazie anche al film del '39. L'introduzione della capricciosa principessa Langwidere, inoltre, promette allo spettatore una buona dose di imprevedibilità sulla sorte del ragazzo.
Nuovi spunti interessanti ci offre anche la storia di Tip che, preda dei sensi di colpa e ancora incapace di riconoscersi nel nuovo corpo femminile che i mancati incantamenti della strega ha rivelato, viene trascinata nell'istituto dove la Strega del Nord forma le future assistenti del Mago di Oz. La ragazzina è oggetto della attenzioni di Glinda tanto quanto di quelle della Strega dell'Ovest, che vorrebbe destinarla al proprio bordello. Per nulla attratta dalle due prospettive, Tip rimane sospesa, divenendo specchio della triste categorizzazione cui qualsiasi esponente del gentil sesso deve tuttora sottostare: suora o prostituta. Sebbene nella dorata cornice della fiaba, Emerald City non disdegna un piccolo accenno sociale, che risulta tanto più significativo nella settimana della Women's March per l'uguaglianza tra i sessi.
La storia del Mago continua a essere quella più fumosa, benché la sceneggiatura cerchi un'aumentata stabilità nella costruzione della strana chimica tra l'uomo e la giovane Anna. Va detto che, viste le scarse interazioni tra la ragazza e il Mago, questa storia d'amore (?) in germe risulta nata su basi ancora traballanti, specialmente tenendo in considerazione l'ambivalenza dell'attuale sovrano di Oz nei confronti delle popolazioni del mondo magico, pesantemente vessate. Tuttavia, l'innocenza di Anna non le impedisce di consigliare saggiamente l'uomo, in modo da far aumentare - sebbene con le cattive - il consenso del popolo nei suoi confronti, complici i recenti incidenti legati alla stregoneria. Proprio sulla dicotomia tra scienza e magia è costruito l'episodio, come suggerito dal titolo, in una contrapposizione che sembra trovare risoluzione solo tra le mani di Dorothy. Dopo essere miracolosamente scampata alla cattura per l'ennesima volta e aver salvato la piccola e misteriosa Sylvie dalle grinfie di villici malintenzionati, la giovane si concede un momento di relax e romanticismo tra le braccia dello Spaventapasseri, a cui fa ascoltare
Ain't No Sunshine di Bill Withers. Che si tratti di magia o di scienza, l'esperienza è coronata dall'atteso bacio tra i due, che apre il sentiero a quella che è stata delineata, sin da subito, come la storia d'amore principale della serie NBC.
Continua, quindi, l'onda di positività riscontrata già dalla scorsa settimana, che sta facendo riguadagnare quota a Emerald City. È legittimo aspettarsi che, nei prossimi episodi, le varie storyline riescano a intrecciarsi compiutamente verso un fulcro comune, rappresentato dall'imminente minaccia della Bestia che verrà dal cielo.