Elvis, la recensione

Abbiamo recensito per voi Elvis, graphic novel di Philippe Chanoinat e Fabrice Le Hénanff

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Elvis, pag. 24

Lo scorso 28 settembre, Nicola Pesce Editore ha portato sugli scaffali delle fumetterie e delle librerie Elvis, volume pubblicato originariamente nel 2015 in Francia dall'editore Jungle!. L'opera, scritta da Philippe Chanoinat e disegnata da Fabrice Le Hénanff, è ovviamente dedicata a The King, il Re del Rock and Roll: Elvis Presley.

L'elegante cartonato, arricchito da bozze e sketch preliminari, racconta l'aspetto pubblico e privato del cantante nato l'8 gennaio del 1935 nella città di Tupelo (Mississippi) e destinato a stravolgere la cultura mondiale e l'immaginario collettivo.

Chanoinat ne ripercorre la breve ma rocambolesca esistenza – si spense a soli quarantadue anni il 16 agosto del 1977 – a partire dalla nascita, quando sopravvisse dopo il parto al fratello gemello Jesse Garon.

La sua è una famiglia povera ma appassionata di musica country. A undici anni, nel giorno di Natale, gli viene regalata una chitarra dai genitori, che non possono permettersi la bicicletta che aveva chiesto. È un segno del destino: il ragazzo cresce respirando i ritmi e le melodie della tradizione afroamericana, soprattuto blues. La grande occasione arriva con la scoperta della Sun Records, la casa di registrazione che diventerà una leggenda del settore.

Il primo singolo, That's all right, esce nel luglio del 1954 insieme a Blue moon of Kentucky sul lato B del quarantacinque giri. È l'inizio di una serie di successi incalcolabili, di una fortuna folgorante, di folle in delirio semplicemente per il suo modo unico e personale di muoversi sul palco (l'ancheggiare che sgomenta i ben pensanti puritani), di cinema gremiti per i suoi film, di album prodotti con tempistiche sovrumane e di record spazzati via uno dopo l'altro, con oltre un miliardo di dischi venduti.

Elvis, pag. 49

Con oggettività vengono ricordati i trionfi e i momenti difficili, la dipendenza dalle droghe e la sua immensa generosità. Lungi dall'essere e dal voler essere una vera e propria graphic novel, Elvis è altresì difficilmente definibile una biografia a fumetti: l'assenza di dialoghi e balloon è l'elemento immediatamente riscontrabile, nonostante le stesse didascalie risultino "statiche", essenzialmente prive di un nesso logico-sequenziale.

Il racconto, che a tratti palesa la passione per l'argomento ed esalta la competenza in materia del suo autore, manca di un vero e proprio impianto narrativo, risolvendosi perlopiù in un'accurata cronologia. Il merito che va riconosciuto a Chanoinat è certamente quello di essere riuscito a realizzare un'ottima sintesi dell'immensa carriera di Presley.

L'apparato grafico, anche se non organizzato e sorretto da una sceneggiatura, si segnala come la parte più accattivante del volume. Le Hénanff recupera un ricco repertorio di foto dell'epoca, rielaborandole con una tecnica pittorica molto vicina ai pastelli e all'acquerello. Il risultato finale è molto suggestivo e artisticamente pop, nel senso più genuino ed elevato del termine.

Più che un'espressione della Nona Arte, Elvis può considerarsi, in breve, un documentario per immagini, uno stupendo libro illustrato sulla vita di questo gigante del XX secolo.

Elvis, pagg. 10 - 11

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