Elden Ring: Shadow of the Erdtree, la recensione

Elden Ring: Shadow of the Erdtree è finalmente approdato sul mercato, dimostrando per l'ennesima volta la bravura di FromSofwtware

Condividi

Giochi come Elden Ring hanno la straordinaria capacità di galvanizzare l’attenzione dei giocatori di tutto il mondo. Un risultato possibile grazie a un perfetto mix di qualità del progetto e di comunicazione, in grado di diffondersi a macchia d’olio attraverso una miriade di appassionati disposti a investire centinaia di ore per scoprire ogni anfratto dell’Interregno. È proprio questa sensazione di costante scoperta a tenere i giocatori incollati al pad. Giocatori incuriositi dalla descrizione di ogni singolo oggetto e da una narrativa generale non particolarmente complessa, ma ingarbugliata e articolata come solo FromSoftware è capace di fare.

Lo straordinario successo ottenuto con il titolo uscito nel 2022 è la dimostrazione di quanto il pubblico abbia fame di Elden Ring. Di quanto i vari cloni ed emuli possano provare ad avvicinarsi al risultato ottenuto dall’azienda nipponica, senza però mai raggiungerlo davvero.

Ecco che quindi Shadow of the Erdtree, espansione tanto attesa dai fan di tutto il mondo, si trova ad avere sulle proprie spalle un peso non indifferente: riuscire a dimostrare ancora una volta la qualità delle idee scaturite dalla mente di Hidetaka Miyazaki. Questo nuovo contenuto aggiuntivo, disponibile dal 21 giugno di quest’anno, si preannuncia essere un’opera sontuosa. Un DLC pensato per espandere la narrativa di Elden Ring e per introdurre nuovi elementi di gameplay in grado di intrattenere ancora una volta gli amanti degli action RPG. Gli sviluppatori saranno riusciti ancora una volta a creare un’esperienza indimenticabile? Scopriamolo insieme.

STESSA STORIA, STESSO LINGUAGGIO

Partiamo da un’informazione fondamentale: per accedere a Shadow of the Erdtree è necessario raggiungere un determinato punto della storia e sconfiggere anche un boss facoltativo. Dopo aver eliminato Radahn ed essersi scontrato con Mohg, il giocatore dovrà interagire con una donna di nome Leda. In questo modo si avrà accesso alla Terra delle Ombre, una nuova area all’interno della quale scoprire cosa sia accaduto a Miquella e ai suoi sottoposti. Una storia fatta di mistero, sangue e ambizione, perfettamente in linea con l’universo di Elden Ring.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a una narrativa frammentata e, a tratti, difficilmente comprensibile. Si tratta di metodo di raccontare che può piacere a tutti coloro che non vedono l’ora di esplorare ogni singola area del mondo di gioco, ma che potrebbe deludere i giocatori alla ricerca di una storia costruita attraverso una struttura più classica. Lo ammettiamo: troviamo questo stile un po’ troppo criptico e in grado di lasciare libero spazio all’interpretazione. Nonostante ciò, è innegabile che l’universo narrativo messo in piedi da FromSowftware vanti una qualità incredibile. Una qualità nella quale personaggi visivamente incredibili si alternano a scenari mozzafiato, che dimostrano la cura dei dev nel dare vita a un mondo con regole ben precise, siano esse narrative o artistiche.

UN’ESPANSIONE TRAVOLGENTE

Shadow of the Erdtree è, senza mezzi termini, l’espansione più grande e maestosa mai messa in piedi dal team di Hidetaka Miyazaki. Questo è evidente, sin da subito, dalla vastità della Terra delle Ombre, costituita da scorci mozzafiato e da una cura maniacale nel posizionamento dei punti d’interesse. Basta viaggiare per qualche minuto per imbattersi in devastanti avversari, in caverne da esplorare o in dungeon estremamente elaborati. È forse proprio il level design di questi dungeon ad averci stupito maggiormente, riportando alla nostra mente i migliori ambienti visti nei vari Dark Souls. È evidente ormai la maestria appresa dagli sviluppatori nipponici, che dimostrano ancora una volta la piena consapevolezza della gestione degli spazi, del posizionamento dei nemici e delle ricompense da dare al giocatore.

Se il level design ci è parso esaltante, lo stesso si può dire per la moltitudine di nuove armi e talismani presenti nel gioco. Stiamo parlando di ben otto categorie diverse di armi in aggiunta a quelle viste nel titolo base. Non si tratta, però, di introduzioni di poco conto, bensì di veri e propri strumenti di guerra in grado di modificare totalmente il combat system. Ecco che il giocatore si trova quindi tentato dal variare il proprio stile, cercando magari nuove combinazioni e nuove soluzioni per sconfiggere i nemici che incrocerà sulla sua strada. A questo proposito: Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione dannatamente difficile. Poco importa se avete già completato l’avventura principale, perché la maggior parte dei boss sapranno eliminarvi con pochissimi colpi. Preparatevi, quindi, a morire spesso, con la relativa asticella della frustrazione da tenere sotto controllo.

QUANDO L’ARTE SUPERA LA TECNICA

Non ci sono dubbi: artisticamente Shadow of the Erdtree è un’opera sontuosa. Il design dei nemici e degli ambienti è tra i più riusciti realizzati da FromSoftware, paragonabili a quelli del gioco base. A stupirci particolarmente è stata però la gestione dei colori, in grado in alcune situazioni di far emergere alcune combinazioni cromatiche dal forte impatto. Da un punto di vista puramente tecnico, invece, ci troviamo in scia con quanto già visto nel resto di Elden Ring: modelli 3D convincenti, ma incapaci di far gridare al miracolo. Un’affermazione valida anche per le animazioni, ormai tipiche dei titoli della software house nipponica. Ottimo ancora una volta il comparto sonoro, che gioca con musiche possenti e silenzi ben gestiti. Il tutto per dare una sensazione di solitudine e di decadenza perfetta per Elden Ring.

ELDEN RING: SHADOW OF THE ERDTREE, IL COMMENTO FINALE

Elden Ring: Shadow of the Erdtree è tutto ciò che i fan di FromSoftware stavano aspettando. Un’espansione maestosa e travolgente, perfettamente in linea con il gioco base. Nonostante ciò, se non siete amanti della narrativa tipica delle opere di Miyazaki o non apprezzate i giochi particolarmente frustranti, allora questo contenuto aggiuntivo non vi farà cambiare idea. Se, al contrario, avete cerchiato in rosso il giorno dell’uscita di Shadow of the Erdtree sul calendario, allora preparatevi a dover prendere ferie dal lavoro, perché potreste essere parecchio occupati nei prossimi mesi.

Continua a leggere su BadTaste