Einstein, la recensione

Abbiamo recensito per voi Einstein, graphic novel di Corinne Maier e Anne Simon dedicata al grande fisico, edita da Panini 9L

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Il XX Secolo è stato un periodo di grandi rivoluzioni, tanto in campo scientifico e tecnologico quanto sotto il profilo politico e filosofico. L'evoluzione dell'uomo ha subito un'accelerazione impressionante, siamo arrivati sulla luna e abbiamo rivoluzionato il concetto di tempo e spazio. Eppure, siamo stati incapaci di risolvere problemi come quello della fame nelle zone più povere, mentre i totalitarismi hanno falciato milioni di vite. Tra i personaggi più influenti di questo delicato periodo storico troviamo senza dubbio il genio di Albert Einstein, al centro della graphic novel in oggetto, realizzata da Corinne Maier e Anne Simon, e pubblicata da Panini 9L.

Einstein può essere considerata una biografia a fumetti, non la prima e essere realizzata da Maier e Simon, che non molto tempo fa avevano riletto con la loro sensibilità le figure di Freud e Marx. Dopo la psicoanalisi e la politica, tocca dunque al campo della fisica, affrontata in un periodo storico in cui questa disciplina - spesso lontana dalle luci dei riflettori - sta vivendo una stagione particolarmente densa di novità che tendono ad aprire al grande pubblico teorie e scoperte.

Il narratore è lo stesso Einstein, che ci conduce lungo le tappe della sua vita in maniera lineare e soffermandosi, di tanto in tanto, sui piccoli retroscena delle sue ricerche e del suo quotidiano. Tale scelta risulta appropriata visto l'intento dell'opera, ovvero cercare di ridurre la distanza tra l'avventore sprovvisto dei rudimenti della fisica a questo personaggio così determinante per lo sviluppo della nostra storia.

Ad agevolare l'intento della graphic novel contribuisce anche il tono volutamente leggero dei dialoghi e la caratterizzazione dello stesso protagonista. Quest'ultima, però, rappresenta sicuramente l'anello debole del volume: se focalizzarsi sull'aspetto umano può essere una buona idea, trasformare Einstein in una macchietta, nello stereotipo dello scienziato pazzo con la testa costantemente fra le nuvole - o sotto le coperte di qualche bella fanciulla - diventa un'estremizzazione pericolosa che può far crollare l'intero impianto biografico.

Gli aneddoti, come pure le citazioni sulla sua vita sono parecchi; molti del tutto inventati, altri quantomeno verosimili. Puntare sugli aspetti frivoli - molti a libera interpretazione - non risulta la scelta vincente se al contempo vengono trascurati i tanti studi portati avanti dal grande scienziato. Il risultato è un ritratto imperfetto e a tratti ingiusto - soprattutto per come viene presentato il suo rapporto con i figli - che riduce inoltre le importanti opinioni di Einstein sulla politica, la religione e il pacifismo a semplici provocazioni per farsi notare e creare scandalo.

A causa dell'eccessiva compressione operata da Maier, la lettura non si può definire fluida in quanto condensa in poche vignette una gran quantità di personaggi storici e avvenimenti. I rapporti che queste personalità del mondo della scienza, della politica e della filosofia hanno intrattenuto con Einstein sono veritieri, ma vengono sempre utilizzati per evidenziare la sregolatezza dello scienziato in contrapposizione alla compostezza di chi gli si para davanti.

Lungo le 60 pagine di questa graphic novel viene dunque svolta un'operazione di sintesi che tralascia alcuni aspetti fondamentali della carriera scientifica di Einstein concentrandosi, invece, sulla costruzione di un uomo straordinario, ma che - in definitiva - straordinario non appare al lettore. Anche nelle pagine dedicate alla Teoria della Relatività manca un aspetto cruciale: in che modo queste teorie hanno influenzato la nostra vita; di contro, sembra sempre che gli studi di Einstein siano rivolti a qualcosa di astratto, lontano dalla contingenza del quotidiano.

Decisamente più funzionale lo storytelling di Simon: quando la trama fluisce, densa di nomi ed episodi, l'artista utilizza uno schema rigido a dodici vignette che consente di condensare tutte le informazioni; quando la narrazione si sposta invece sulle teorie, si concede ampi margini di manovra realizzando tavole visionarie con cui conciliare concetti astratti ed elementi concreti. Il tratto cartoonesco utilizzato è molto elementare e sintetico, una scelta azzeccata che permette al lettore di focalizzare la propria attenzione esclusivamente sui contenuti e non sulla forma.

In definitiva, l'intento nobile di divulgare la scienza e offrire una visione più "umana" di una delle più grandi menti della Storia viene tradito da un lavoro di scrittura non all'altezza che non coglie la vera natura del personaggio. Einstein è purtroppo un'occasione mancata di presentare al pubblico delle graphic novel un personaggio fondamentale del Ventesimo Secolo.

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