An Education - La recensione

Londra, anni sessanta. Jenny, sedici anni e studente modello, cambia vita quando conosce il maturo e spensierato David. Un racconto di formazione che evita le trappole del genere e con un cast ottimo...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloAn EducationRegiaLone Scherfig
Cast
Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Olivia Williams, Alfred Molina, Dominic Cooper, Rosamund Pike, Cara SeymourUscita5 febbraio 2010 

An Education è un film per molti versi esemplare. E' un capolavoro? No, non lo è. Ma è il tipo di pellicola che dovrebbe servire come modello per tanti registi (pseudo) autori sul modo in cui bisogna fare un lungometraggio e tutti gli elementi necessari per dar vita a un ottimo prodotto.

Intanto, bisogna scegliere un buon cast. In questo caso, forse siamo di fronte al lavoro migliore visto quest'anno (magari assieme agli interpreti di Amabili resti), grazie a delle prove intense e che non vanno mai sopra le righe. In testa, c'è la magnifica Carey Mulligan, già vista in Orgoglio e pregiudizio e Nemico pubblico, che offre una prova di maturità sconvolgente. In effetti, non è solo quello che fa (esprimere un'infinità di emozioni contraddittorie, come tipico dell'età del suo personaggio) ma anche quello non fa (non esagerare mai puntando su manierismi stupidi). Come già scritto, è lei la scoperta del futuro.

Ma anche i 'comprimari' (si fa per dire) sono fantastici. Menzione d'onore ad Alfred Molina. Ovvio, non scopriamo oggi il suo valore, ma è bellissimo constatare come un ruolo apparentemente visto mille volte (il padre burbero e tirchio) sembri qualcosa di nuovo grazie alle sfumature che fornisce. Un'altra parte che poteva facilmente sfociare nello scontato è quella di Peter Sarsgaard, che offre una profondità inattesa. E se Olivia Williams (ve la ricordate come moglie di Bruce Willis ne Il sesto senso?) è una sicurezza, dal bamboccione Dominic - Mamma mia! - Cooper non ci si aspettava una parte così complessa.

Evidentemente, tutto questo deve anche essere merito di Lone Scherfig, in grado di tirar fuori il meglio dai suoi interpreti. Ma, a parte questo, il suo lavoro è notevole anche per il modo in cui segue la storia di questi personaggi. Fin dai titoli di testa, pieni di umorismo molto gradevole, si capisce che la regista di Italiano per principianti (film sopravvalutato come pochi) ha fatto passi da gigante. Ipotesi confermata nell'ottimo tono agrodolce trovato per la pellicola, che non sfocia mai nel dramma vero e proprio, ma senza per questo risultare troppo superficiale. Basti pensare ai sotterfugi divertenti (è anche 'coinvolto' C. S. Lewis, l'autore de Le cronache di Narnia) per convincere i genitori della ragazza a farla uscire, ma anche al modo in cui viene raffigurata Parigi, città che al cinema abbiamo visto mille volte, ma che qui è semplicemente bellissima.

Infine, non va dimenticata la sceneggiatura di Nick Hornby, che racconta una scoperta del mondo da parte di un'adolescente in maniera pressoché perfetta. Insomma, come fare un film senza sbavature e in maniera encomiabile. Speriamo il pubblico italiano se ne accorga...

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