Edens Zero 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Edens Zero, la nuova serie di Hiro Mashima

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Edens Zero 1, anteprima 01

Tra i manga più attesi dell'anno c'è senza dubbio Edens Zero, l'ultima fatica di Hiro Mashima, a due anni dalla conclusione di Fairy Tail, uno dei successi più eclatanti dell'ultimo decennio. Il primo volume del nuovo titolo è stato presentato in anteprima da Star Comics al Comicon 2019, arrivando in edicola e in fumetteria lo scorso 1° maggio. In Giappone, l'opera ha invece esordito nel giugno 2018 sulle pagine di Weekly Shonen Magazine, rivista edita da Kodansha.

I richiami e i riferimenti di Edens Zero a Fairy Tail non sono mai stati celati dall'autore e vanno ben oltre l'allusione. Il punto di contatto tra i due universi narrativi è certamente Happy. Il gatto blu che nel più celebre dei due manga appartiene alla razza degli Exceed, qui ha lo stesso nome, proviene dal pianeta Exid e possiede connotati speciali che lo rendono assai diverso dalla sua controparte di Edolas. È lui il compagno di avventure di Rebecca, la co-protagonista della storia, una ragazza di Blue Garden che viaggia per il cosmo con l'obiettivo di registrare video che le diano notorietà e fama; è infatti una B-Cuber, la versione 3D di un nostro youtuber. La sua controparte maschile è Shiki Granbell, unico abitante umano di un parco di divertimenti abitato esclusivamente da robot, dov'è cresciuto sotto la protezione dell'enigmatico Re Demone.

Edens Zero non è un fantasy puro come Fairy Tail, ma nemmeno un vero e proprio fumetto di fantascienza, piuttosto uno space fantasy, come lo ha definito il suo stesso creatore nella postfazione. La fonte del potere, l'energia che scorre in questo mondo, ha ancora una natura magica, qui chiamata Ether; è una forza spaventosa che Shiki è in qualche modo in grado di governare, grazie al dono dell'Ether Gear.

"Uno strabiliante reimpasto della materia originale di Fairy Tail e dell'immaginario fantastico di Mashima, rimodulato con grande sapienza autoriale."I punti d'incontro con lo shonen più famoso di Mashima sono molteplici: le fattezze e il carattere di Rebecca ricordano quelli di Lucy; l'aspetto di Shiki sono vicine a quelle di Natsu Dragonil, il dragon slayer di fuoco di Fairy Tail; la figura di Clarice Layer rimanda alla dolce e temibile Mira Jane. In Edens Zero torna in un altro ruolo anche uno dei personaggi femminili più amati del precedente manga, Elsa Scarlett, qui ribattezzata Elsie Crimson, leader dei Pirati Spaziali Corazzati. Infine, non possiamo dimenticare il mostriaciattolo ricorrente delle produzioni di Mashima, una sorta di mascotte: Plue, incontrato per la prima volta in Rave - The Groove Adventure.

Anche il concetto di gilda viene riproposto in Edens Zero, a proposito degli Avventurieri; il rapporto tra i loro membri viene però ribaltato rispetto a quella di Fairy Tail: non è l'amicizia alla basa di tutto ma il suo contrario, la totale indifferenza tra i componenti della compagnia. Una figura totalmente inedita è invece Mother, un essere sovrannaturale, quasi una divinità, dall'alone misterioso e intrigante.

È decisamente presto per stilare giudizi definitivi su Edens Zero; quello che però traspare con evidenza da queste pagine è uno strabiliante reimpasto della materia originale di Fairy Tail e dell'immaginario fantastico di Mashima, rimodulato con grande sapienza autoriale e in linea con l'annunciato Mashima World "in costante espansione". Il finale inquietante, dislocato 20.000 anni dopo la vicenda portante, non può che alimentare la curiosità di tutti i fan di uno dei maggiori interpreti mainstream della Nona Arte nipponica.

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Fonte immagini: Comixology

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