Eden: la recensione

Eden è una serie animata post-apocalittica distribuita da Netflix, un progetto confuso e dimenticabile

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Eden: la recensione della serie Netflix

Eden è un progetto abbastanza peculiare. Non tanto per la trama in sé, che anzi sarà molto canonica e ricalcata su tantissimi spunti già visti, e meglio, altrove. Ma proprio per il senso produttivo dell'operazione, che non riesce ad essere soddisfacente da nessun punto di vista la si guardi. Serie animata in quattro parti da venti minuti che chiude tutta la sua storia in questo breve lasso di tempo. Lascia intravedere le possibilità per un intreccio più ampio, che sarebbe anche logico dato che parliamo di una serie tv, ma che poi si richiude in fretta raccontando una storia molto piccola. Decisamente non per spettatori adulti, ma forse inadatto anche ai più piccoli che si troveranno di fronte ad una vicenda confusa.

Ci troviamo in un futuro in cui l'umanità è scomparsa e sono rimasti solo i robot a prendersi cura della Terra. Due di questi trovano a sorpresa un'umana, ma, invece di consegnarla come dovrebbero fare, decidono di fuggire con lei e di crescerla lontano. La storia poi si sposta alcuni anni avanti e mostra Sara ancora accudita da A37 e E92. Tuttavia per lei è giunto il momento di scoprire cosa è successo all'umanità e cosa può fare lei per non sentirsi più sola.

Non si capisce perché Eden, prodotto dallo CGCG Studio Inc., non sia stato realizzato come film, visto che ne ha la durata. I difetti della storia sarebbero rimasti, ma avrebbe avuto più senso come prodotto. Così com'è, invece, Eden arranca in una storia che non ha il passo né di un film né di una serie tv, e che anzi potrebbe lasciare spiazzati una volta scoperto che, sì, la trama era tutta qui. L'intreccio pesca qua e là: si apre con tre leggi sui robot che non sono quelle di Asimov ma a quelle si ispirano, c'è un po' di Hayao Miyazaki (quello di Nausicaa soprattutto), e un generico conflitto sull'umanità cattiva che forse non dovrebbe essere salvata.

Ma è tutto molto vago e superficiale e, ancora una volta, non è chiarissimo quale fosse il pubblico di riferimento di questa storia. Che tra l'altro in inglese ha un cast di doppiatori di tutto rispetto (Rosario Dawson, David Tennant, Neil Patrick Harris). Le tematiche suggerite dai retroscena della serie rimangono perlopiù inespresse, nonostante il cattivo della storia, Zero, e la sua vicenda personale potessero essere sfruttate in questo senso. Così com'è, Eden è destinato a non lasciare il segno.

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