Echo, la recensione

Echo è una miniserie con molti pregi e qualche difetto, che riesce però nell'intento di raccontare una storia compatta e appagante

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La recensione della serie Echo, disponibile su Disney+

Ammettiamolo: in pochi stavano davvero aspettando la serie TV dedicata a Echo. Non che questa sia una colpa, ovviamente. Il personaggio creato da David Mack e Joe Quesada nell’ormai lontano 1999 è sempre stato di nicchia, comparendo anche relativamente poco all’interno delle storie a fumetti. Nonostante ciò, sono bastati pochi numeri per rendere Maya Lopez un’eroina fondamentale per l’evoluzione emotiva di Daredevil e per garantirle anche un posto all'interno dei Nuovi Vendicatori. Un risultato che, senza dubbio, ha puntato i riflettori verso la combattente e che deve aver attirato anche l’attenzione dei Marvel Studios, dato che hanno deciso di inserirla nella serie TV dedicata a Hawkeye.

Per chi non lo sapesse, Echo è un’eroina sorda che discende dei nativi americani e che ha visto la sua vita prendere una direzione brutale. Suo padre, Willie Lincoln, viene infatti ucciso da Kingpin quando Maya, questo il suo vero nome, era ancora una bambina. In fin di vita, Willie chiede a Kingpin un ultimo favore: crescere la ragazzina come se fosse sua figlia. Una richiesta che Wilson Fisk decide di assecondare, trascinando Maya nel lato oscuro della società e convincendola che l’omicida di suo padre sia Devil. Questo è solo l’incipit di un personaggio che è stato approfondito sempre più e che, nel tempo, ha visto la ragazza passare dal mondo criminale a quello dei supereroi.

A partire dal 10 gennaio 2024, i Marvel Studios hanno pubblicato su Disney+ la prima miniserie di cinque episodi dedicata proprio a Echo.Una miniserie che dà vita al filone “Marvel Spotlight” e che, per la prima volta, risulta non solo essere in continuity con le serie Netflix della Casa delle Idee, ma anche un prodotto pensato per un pubblico adulto. In Echo, infatti, non mancano sangue e scene violente, avvicinando così l’opera al tanto amato show con protagonista il Diavolo di Hell’s Kitchen.
Nelle scorse ore ci siamo tuffati all’interno della storia scritta da Marion Dayre e da Amy Rardin, rimanendone piacevolmente sorpresi. Se siete curiosi di scoprire se questa nuova Marvel meriti il vostro tempo, allora siete nel posto giusto.

ECHI DI UN’ERA PERDUTA

La trama di Echo parte dagli eventi visti in Hawkeye, per poi fare un viaggio indietro nel tempo e ripercorrere tutta l’evoluzione di Maya Lopez. Solo una volta conosciuto per bene il personaggio, ha inizio la storia principale che vede Maya tornare nella propria città natale, intenzionata a dare il via a una guerra tra bande per prendere il posto di Kingpin, criminale che è convinta di aver ucciso in seguito agli eventi visti nello show con protagonista Occhio di Falco. Quello che non si aspetta, però, è di dover fare i conti con il proprio passato. Non stiamo parlando solamente delle persone che l’hanno cresciuta, ma anche dei suoi antenati, che in qualche modo sembrano trasmetterle alcune misteriose visioni.

Evitiamo di entrare nel dettaglio per non rovinarvi l’esperienza, ma sappiate che la sceneggiatura di Echo potrebbe dividere il pubblico almeno quanto ha diviso la nostra redazione. Da un lato, infatti, siamo rimasti affascinati dalla scrittura matura, intima e drammatica del personaggio di Maya, attorno al quale ruota l’intera vicenda. Dall’altro, invece, alcuni di noi non hanno apprezzato proprio la scrittura della protagonista, che non fa nulla per essere simpatica allo spettatore. Chi vi scrive trova però che la serie ideata da Marion Dayre tocchi tematiche molto interessanti, trattate con una cura che (seconda stagione di Loki a parte) non si vedeva da diverso tempo nel Marvel Cinematic Universe.

Sia chiaro: non stiamo parlando di un capolavoro, ma vedere una serie Marvel più contenuta, senza bisogno di effetti speciali e che parla con il cuore ci è parso tanto strano quanto soddisfacente. Echo è uno show diretto, che punta a conquistare lo spettatore senza tanti giri di parole, lavorando sulle espressioni e sul rapporto tra gli esseri umani. Una delicatezza che, onestamente, ci mancava vedere associata ai personaggi Marvel.

ALTI E BASSI DI UN’OPERA UNICA

Uno dei pregi maggiori di Echo sono senza dubbio le sequenze d’azione che troviamo nel primo e nel terzo episodio. Stiamo parlando di momenti vicini a quelli già visti nel succitato Daredevil di Netflix, forti di una regia solida e di splendide coreografie. Ottime anche tutte le interpretazioni, tra le quali spicca (inevitabilmente) il Kingpin di Vincent D’Onofrio, in grado di portare in scena un personaggio tormentato, subdolo e intelligente. Un villain del quale senti di poterti fidare, pur con la consapevolezza che potrebbe ucciderti alla prima occasione. Nei momenti di tensione maggiore la possanza di D’Onofrio ci ha fatto persino trattenere il fiato, suscitando un fascino che, nel MCU, abbiamo visto raramente associato agli avversari dei supereroi.

Se trama, personaggi e scene d’azione ci hanno convinto, purtroppo non possiamo dire lo stesso del finale. Sembra, a quanto pare, che la maledizione degli ultimi episodi delle serie TV Marvel non sia destinata a scomparire. Non siamo di fronte a una disfatta totale, ma è innegabile che ci siano dei problemi legati al montaggio e alla scrittura. La puntata conclusiva, infatti, dura poco più di mezz’ora, chiudendo in modo repentino e sgraziato le varie storyline. Questo è evidente anche dallo scontro finale, ben lontano dalla potenza dei combattimenti visti nel primo e nel terzo episodio. Un vero peccato, che lascia un sapore amaro in bocca e la sensazione che, con pochi accorgimenti, lo show avrebbe potuto chiudere la serie con grande dignità.

ECHO: UNA SERIE SOLIDA

Nonostante le scarse aspettative, Echo ci ha convinti. La storia vanta vibrazioni vicine alla serie videoludica Life is Strange, unendo insieme un’affascinante storia sovrannaturale, buoni sentimenti e una playlist di canzoni dal grande impatto emotivo. Non tutto è perfetto, ma ci troviamo senza dubbio di fronte a un netto passo in avanti rispetto al dramma di Secret Invasion, di Moon Knight o di Ms. Marvel (della quale comunque continuiamo a salvare il personaggio di Kamala). Echo è una serie che chiude con maestria la storyline di Maya Lopez, regalandoci un'avventura compatta, diretta e funzionale. Un risultato che, già di per sé, non è affatto scontato quando si parla di recenti produzioni a tema supereroi.

E voi che ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso). 

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