Echo, la recensione

Echo racconta la storia di Julie, una fotografa che si ritrova improvvisamente addosso una tuta ultratecnologica che le fornisce un immenso potere...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo i più di 100 numeri di Strangers in Paradise e una serializzazione durata quasi 15 anni, Terry Moore decide di mettersi al lavoro su un progetto più definito, con una durata ridotta e uno sviluppo prestabilito che conduce a un finale già chiaro nella mente dell'autore. Leggendo Echo infatti è evidente l'intento di realizzare un fumetto simile a un blockbuster americano, un thriller con elementi fantascientifici che non sfigurerebbe affatto sotto forma di film.La protagonista è Julie, fotografa freelance che durante un servizio fotografico in una landa desolata assiste a un combattimento aereo; dopo una grande esplosione un misterioso materiale piove dal cielo e si attacca al suo corpo formando un leggero strato di metallo simile a un'armatura scintillante. L'istituto nucleare HeNRI vorrebbe riappropriarsi di questa avveniristica tuta da combattimento che stava sviluppando nei suoi laboratori, ma Julie non sa quali siano le loro vere intenzioni; l'unica persona degna di fiducia sembra essere Dillon, un ranger che sta indagando sulla fidanzata scomparsa, Annie. La ragazza è però morta nell'incidente aereo durante il quale stava sperimentando la sua invenzione, ora indossata giocoforza da Julie, che oltre a un potere incredibile di cui non ha il controllo si ritrova anche a condividere alcune sensazioni e ricordi trasmessi dall'animo di Annie.A differenza dell'accattivante incipit di Strangers in Paradise e delle sue due esplosive protagoniste, con Echo inizialmente si rimane affascinati dall'idea di partenza della vicenda, ma i protagonisti appaiono abbastanza freddini e ci si chiede dove sia finita la maestria di Moore nel delineare i caratteri dei personaggi e le relazioni tra loro. È sufficiente però attendere qualche episodio perché tutto questo prenda forma, venendo catturati da un improbabile triangolo sentimentale e soprattutto dal rapporto con Ivy, un'agente a cui è stato ordinato di mettersi sulle tracce di Julie. La vicenda cospirazionista non è la principale attrattiva dell'opera, complice un'organizzazione gestita da uomini abbastanza sui generis e privi di originalità, mentre il tentativo di inserire una sottotrama più action/supereroistica riesce a rendere più interessante il fumetto, nonostante un avversario misterioso non delineato a fondo e una conclusione affrettata che quasi non sembra tale.C'è però del buono in Echo e sono i legami tra i protagonisti, tratteggiati lentamente ma in modo accurato, arrivando a scardinare alcuni cliché del genere e creando anche situazioni nuove derivanti dagli elementi fantasy della storia. La tuta indossata da Julie è il motore della storia, ma anche il centro delle scene emotivamente più interessanti, legate alla frustrazione della ragazza di non potersi separare da essa ma anche agli stupefacenti effetti benefici che riesce ad avere. Graficamente il tratto di Moore è ineccepibile e il suo approccio alla narrazione ha sempre stratagemmi in grado di creare momenti speciali e dialoghi ben congegnati; ne è una prova il fatto che un intero episodio sia formato da tre uomini al tavolo che danno spiegazioni scientifiche, fornendo al lettore un background per il contesto fantascientifico in cui si svolge la vicenda, senza annoiarlo in modo eccessivo.Attendiamo ora di vedere Echo sul grande schermo, un progetto che lo stesso autore ha ammesso essere nei suoi progetti futuri; la riduzione della trama per rientrare in una durata di circa due ore potrebbe addirittura migliorare l'opera, snellendo alcuni dei momenti più lenti che l'autore si è concesso nella struttura seriale.
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