È colpa mia?, la recensione
Partendo con dinamiche e estetica ormai anacronistiche, È colpa mia? corregge il tiro nella seconda parte scivolando così nell'anonimato
La nostra recensione di È colpa mia?, disponibile su Prime Video
È colpa mia? racconta la storia della diciasettenne Noah, quando lascia la sua città e il suo ragazzo per trasferirsi nella casa del ricchissimo nuovo marito della madre. Lì incontra il suo "fratellastro", l'affascinante Nick, che il padre crede un figlio modello, dedito agli studi di legge. In verità quest'ultimo è interessato solo alle ragazze, alle feste sfrenate e alle corse clandestine in auto, in cui la ragazza si fa presto travolgere, dimostrandosi molto più a suo agio di quanto lasciava intendere il suo atteggiamento altezzoso. Tra i due non sembrano all'inizio esserci molte affinità, ma come potranno mai andare a finire le vicende?
Se dal film citato sono però passati 16 anni e nel frattempo il suo stesso franchise si è evoluto, È colpa mia? sembra ad un certo punto accorgersene, correggendo il tiro e mostrando, paradossalmente, il suo lato peggiore. Scopriamo come Nick in fondo è un cuore d'oro, segnato da un trauma infantile simile a quello di Noah, che non può dimenticare il padre violento e così non può più accettare la vita del ragazzo, prima di conoscerlo per quello che è veramente. Seguono plot twist da soap opera (due personaggi chiave che casualmente si sono conosciuti condividendo la stessa cella in prigione), e un laccato e esasperato romanticismo, tra baci al tramonto e frasette del tipo "Nessuno ora potrà dividerci". Elementi che alla fine rendono È colpa mia? un prodotto assolutamente anonimo.