Dylan Dog: Sette anime dannate, la recensione

BAO Publishing ripropone in edizione di lusso Dylan Dog: Sette anime dannate, una delle migliori storie di Tiziano Sclavi e Corrado Roi...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Dopo Il sorriso dell'oscura signora, Cronache dal pianeta dei morti, Mater Morbi e Caccia alle streghe, BAO Publishing prosegue la sua selezione delle migliori storie di Dylan Dog riproposte in edizione di lusso. La collezione in volumi di grande formato continua con Sette anime dannate, pubblicata per la prima volta nel 1992 in un albo fuori serie.

La trama ha luogo a Xanador, un castello in un luogo sospeso nel tempo e nello spazio in cui Dylan Dog viene invitato assieme ad altre sei persone; l'edificio è popolato solamente da marionette prive di vita, i cui fili sembrano essere mossi da un invisibile padrone di casa. L'atmosfera inquietante peggiora quando un uomo obeso esplode dopo aver mangiato un cioccolatino; citazione de Il senso della vita dei Monty Python, ma anche primo di una serie di omicidi di cui gli ospiti cominciano a essere vittima, seguendo in modo esplicito gli avvenimenti di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.

Dylan Dog e gli altri invitati a Xanador cercano di sopravvivere, ma qualcuno sembra voler punire le loro anime, ognuna colpevole di un peccato capitale. È una vicenda che mette in campo tematiche particolari, mescolando e facendo incontrare entità apparentemente in contrasto tra loro, come sesso e morte, amore e odio, divinità e malvagità. Un giallo che si fonde con la commedia nera per affrontare poi situazioni estreme che confermano il coraggio narrativo e la volontà di sperimentare di Tiziano Sclavi.

L'episodio è caratterizzato dal cinismo del creatore della serie, che qui riesce a strappare diversi sorrisi dolceamari nonostante l'assenza di Groucho, lasciato in disparte per avere la possibilità di concentrarsi sul pantheon di comprimari. I personaggi sono diretti verso un fatale destino, orchestrato da una figura che sarà al centro di un finale d'impatto, in grado di regalare un finale d'impatto, in cui Dylan Dog conferma il suo carattere ribelle e pronto ad affrontare con sprezzo del pericolo qualunque minaccia gli si presenti davanti. Le tavole di Corrado Roi sono quasi impressioniste, con un utilizzo delle ombre magistrale e diverse sequenze arricchite dai virtuosismi visivi del disegnatore, qui in una delle sue performance migliori.

L'edizione BAO è arricchita da bozzetti, studi preparatori, illustrazioni e un'intervista a Corrado Mastantuono, autore della variant cover di questo volume. È un peccato che l'epilogo della storia, realizzato anni dopo sempre da Sclavi e Roi, non sia stato inserito integralmente in versione cartacea, ma mediante un codice QR o un link che invitano il lettore a recuperarlo gratuitamente in forma digitale. Si tratta solamente di una decina di pagine, una chiosa interessante sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico, per cui dispiace non vederlo incluso in questa ristampa, così da renderla ancor più completa.

Continua a leggere su BadTaste