Dylan Dog 392: Il primordio, la recensione
Abbiamo recensito per voi Dylan Dog 392: Il primordio, sesto capitolo del Ciclo della meteora
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
L'ultimo numero di Dylan Dog, arrivato in edicola lo scorso 30 aprile, rappresenta senza dubbio una svolta cruciale nell'economia del cosiddetto Ciclo della meteora, come sottolineato nella prefazione da Roberto Recchioni.
Il primordio si attesta come l'episodio più elettrizzante e suggestivo degli ultimi mesi, nonché il più in linea con le grandi aspettative alimentate dal Ciclo della meteora; è un punto d'arrivo che imprime energia e freschezza, rimette in moto la macro-trama rispondendo a diversi interrogativi e getta luce su elementi finora oscuri.
"L'episodio più elettrizzante e suggestivo degli ultimi mesi, nonché il più in linea con le grandi aspettative alimentate dal Ciclo della meteora."Sono però evidenti anche le influenze dei viaggi in bilico tra l'onirico e il fantascientifico concepiti da Christopher Nolan per pellicole come Inception (2010) e Interstellar (2014), così come sono d'effetto le citazioni profonde e poetiche di Friedrich Nietzsche e H.P. Lovecraft.
L'esaltazione del caos e dell'irrazionale come creatori di dinamismo propria del filosofo tedesco e la potenza visionaria del letterato di Providence trovano qui piena coerenza e giustificazione. Gli eventi raccontati ne Il primordio sono dunque drammatici e catastrofici, ma è apprezzabile e funzionale l'ironia che pervade immancabilmente i dialoghi e le espressioni del nostro antieroe preferito.
Il contributo di Paolo Martinello alla notevole qualità dell'albo è essenziale. L'artista di origini vicentine coniuga a una narrazione per immagini cristallina un'estetica sontuosa, grazie alla quale il lettore viene travolto da geometrie impossibili che sembrano uscite da un'opera di Maurits Cornelis Escher e da affascinanti mostruosità degne di un quadro di Hieronymus Bosch.