Dylan Dog 389: La sopravvissuta, la recensione
Abbiamo recensito per voi Dylan Dog 389: La sopravvissuta, terzo episodio del Ciclo della meteora
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
L'atteso Ciclo della meteora è ormai pienamente avviato, e lo scorso 29 gennaio è arrivato in edicola La sopravvissuta. Si tratta del terzo numero del mensile appartenente all'evento che ci accompagnerà per tutto il 2019 e oltre, sulla collana regolare di Dylan Dog, fino all'agognato numero 400. Quest'ultimo sarà sceneggiato dall'editor e prima penna del personaggio, Roberto Recchioni, che ha ideato il suddetto ciclo e lo ha tenuto a battesimo con l'episodio Che regni il caos! (Dylan Dog 387, novembre 2018), illustrato da Leomacs e Marco Nizzoli. A esso ha fatto seguito Esercizio numero 6 (Dylan Dog 388, dicembre 2018), scritto da Paola Barbato e disegnato da Giovanni Freghieri.
Siamo dunque in presenza di un altro godibile appuntamento con Dylan Dog, che però suscita la stessa sensazione avuta con la lettura di Esercizio numero 6. Entrambi i titoli non risultano affatto in serrata continuity né in stretta successione, com'era stato annunciato nelle anticipazioni sulla catastrofica saga. I due albi non appaiono nemmeno legati in particolare modo a quanto accaduto nel racconto di apertura di Recchioni. Quell'albo ha effettivamente impresso uno scossone alla serie, non solo svelandoci l'Armageddon alle porte ma ponendo immediatamente al centro della vicenda - come promesso - il nemico mortale del protagonista, John Ghost, cosa che ha capovolto il paradigma stilistico della creatura di Tiziano Sclavi, trasformandola addirittura in osannato eroe nazionale.
Di tali effetti dirompenti si sente solo una flebile eco, quasi un'aggiunta postuma e autoreferenziale al fine di fornire alle storie almeno una cornice comune: se Ghost nella prima non compare praticamente mai, nella seconda fa capolino solo nelle ultime pagine, aggiungendo ancora più indeterminatezza alla macro-trama.
Come può, ci chiediamo, un agente al servizio del Caos qual è l'inquietante villain lavorare alacremente per fare in modo di controllare con la menzogna - se non addirittura evitare - il panico che altrimenti si scatenerebbe nella popolazione mondiale, una volta consapevole dell'imminente apocalisse portata dal meteorite? Non dovrebbe Ghost agire per ottenere l'esatto opposto?
I dubbi e le domande al riguardo non sono pochi; certo, potrebbero essere stati seminati a puntino per alimentare la curiosità del lettore, e probabilmente verranno man mano sciolti con il dipanarsi dell'intreccio. Magari è in serbo una trovata del tutto scioccante o la discesa di un impensabile deus ex machina. Da Recchioni possiamo aspettarci di tutto.
Che il caos abbia davvero inizio, dunque, e che il Ciclo della meteora possa realmente sorprenderci.