Dylan Dog 379: Il tango delle anime perse, la recensione

Abbiamo recensito per voi Dylan Dog 379: Il tango delle anime perse, di Gigi Simeoni e Bruno Brindisi

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Dylan Dog 379: Il tango delle anime perse, anteprima 01

Dopo l'albo dello scorso mese, Gigi Simeoni torna a scrivere Dylan Dog con il numero 379, Il tango delle anime perse, disegnato da Bruno Brindisi.

La nuova indagine è una matrioska di storie che inizia con il protagonista a colloquio con Paul Morris, un uomo che vorrebbe incontrare la sua defunta moglie ancora una volta per ballare con lei un ultimo tango. Successivamente, la trama prende una direzione inaspettata rendendo l'intera vicenda, pagina dopo pagina, una discesa nell'ossessione e nell'abisso.

Simeoni è una delle penne che ha maggiormente interiorizzato le caratteristiche chiave dell'Indagatore dell'incubo creando storie su misura per lui. Come nelle precedenti, anche in questa storia Dylan è estremamente consapevole di quanto stia accadendo, scegliendo di volta in volta quale strada percorrere, con decisione, senza essere vittima degli eventi o mosso dal caso.

La poetica di Simeoni legata al ricordo e all'infanzia (intesa in questo frangente come dimensione passata che rappresenta l'innocenza e l'inconsapevolezza) rappresenta quel motivo di sottofondo che accompagna il lettore per tutta la storia, attraverso colpi di scena ben riusciti e sviluppi inaspettati.

Dylan Dog 379: Il tango delle anime perse, anteprima 02

I disegni di Bruno Brindisi sono assolutamente all'altezza del curriculum dell'autore. I suoi volti chiari ed espressivi rendono ogni tavola fruibile senza fatica, con un realismo e un uso delle ombre che racconta alla perfezione lo stato d'animo dei personaggi e la suggestione degli ambienti.

L'accoppiata dà il meglio addentrandosi nella storia, quando la componente dell'incubo entra con prepotenza nella dimensione reale coinvolgendo il lettore e spingendolo a divorare avidamente le pagine per giungere alla resa dei conti.

Dylan Dog 379: Il tango delle anime perse è un albo che, al suo interno, utilizza l'incipit per raccontare una storia più grande, animata da sentimenti forti e duraturi, che lega indissolubilmente più vite alla stessa vicenda. Tra le pagine di questa storia, Simeoni inserisce in modo intelligente un easter egg legato a un racconto del passato, dimostrando - ancora una volta in modo consapevole e non gratuito - quanto profonda sia la conoscenza del personaggio e della sua indole, offrendo ai lettori un Dylan a tutto tondo, con tutte le sfumature che lo hanno reso un personaggio iconico.

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