Dylan Dog 343: Nel Fumo della Battaglia, la recensione
Una madre ancora disperata per la morte del figlio contatta Dylan Dog per capire se i messaggi che riceve in chat provengono dall'aldilà...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
L'autore bresciano racconta il dramma di Susy, una madre che da mesi è costretta a fare i conti col dolore della morte del figlio, bambino affetto dalla sindrome di Asperger che è caduto dalla finestra dell'istituto presso il quale era in cura. Un giorno però il piccolo Joy sembra volersi mettere in contatto dall'aldilà con lei attraverso una chat; il primo pensiero ovviamente è che si tratti di un impostore o di uno scherzo di pessimo gusto, ma i messaggi ricevuti da Susy contengono particolari che nessuno dovrebbe conoscere. La donna decide di rivolgersi a Dylan Dog per scoprire se effettivamente si sta verificando una comunicazione paranormale, oppure se c'è qualche altra spiegazione per le parole che ormai ogni giorno le compaiono sul monitor del computer.
Graficamente poi Simeoni confeziona un risultato più che buono: a eccezione di qualche vignetta in cui le proporzioni e le fisionomie dei personaggi appaiono un po' incerte, le sue tavole sono dettagliate ed efficaci, soprattutto nelle scene dall'atmosfera più marcata. Tra le sue interpretazioni più riuscite citiamo la sua versione di Madame Trelkowski, che rispetto alla precedenti apparizioni del personaggio ci è sembrata in qualche modo debitrice del volto prestatole da Milena Vukotic in Dylan Dog - Vittima degli Eventi.
Potrebbe essere, ma non ne siamo del tutto convinti.
Anzi, forse da questo numero potrebbe nascere un nuovo canale di comunicazione coi lettori. Infatti, proseguendo l'operazione di aggiornamento tecnologico (dopo aver introdotto computer e smartphone), in questa storia Dylan Dog chiede a Groucho di aprire un profilo Facebook a suo nome, di cui ha bisogno per proseguire l'indagine. Subito l'Indagatore dell'Incubo conferma la sua avversione per tutto ciò che è tecnologico, imponendo al suo assistente di cancellarlo subito dal social network una volta che la faccenda sarà risolta, ma al termine della vicenda non viene mostrato Groucho eliminare il suddetto profilo.
Una simile scelta all'interno del fumetto potrebbe corrispondere alla nascita di un (fittizio) profilo ufficiale di Dylan Dog su Facebook nei prossimi giorni, con post che simulino una sua effettiva attività social; non sarebbe così strano, considerando che l'architetto della Fase 2 è Roberto Recchioni, da sempre presente in maniera massiccia sui social network.
Un'operazione simile era stata fatta qualche anno addietro con Davvero, fumetto promosso su Facebook addirittura con l'apertura dei profili personali di ogni singolo personaggio principale della serie; si trattava di un progetto curato da Paola Barbato, che per coincidenza è anche tra le menti dietro il rinnovamento di Dylan Dog.
L'albo uscirà nelle edicole tra pochi giorni, non ci resta che attendere il suo arrivo sugli scaffali di tutta Italia per vedere se questo nostro pronostico avrà un effettivo riscontro sul web...