Dreams, il sogno a occhi aperti dei game designer del domani | Recensione

Lo slogan che ha accompagnato Dreams dall’annuncio, sino alla pubblicazione ufficiale, parla del totale abbattimento della barriera che divide creatori e utenti

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Dreams, il sogno a occhi aperti dei game designer del domani | Recensione

Dreams è pura avanguardia, Dadaismo allo stato puro, una tela di Kandinskij in cui chiunque può vederci dentro qualcosa, un po’ come accade quando si guardano le nuvole e si accede in uno scenario cangiante fatto di ippopotami, cavalieri, unicorni.

Non è certamente il rivoluzionario capostipite di un movimento nato dal nulla, quanto il rampollo di un trend che ha avuto origine nel 1985, con quel Magic Mushroom per BBC Model B in cui gli sviluppatori ebbero l’intuizione di accorpare all’avventura anche un editor, così da permettere a chiunque di creare nuovi livelli, a partire da elementi precaricati.

Proseguendo sul sentiero tracciato da LittleBigPlanet, l’opera prima di Media Molecule, il team britannico ha estremizzato il manifesto artistico che anima lo studio, giungendo a concepire un software, un potentissimo editor che concede libertà quasi illimitata a chiunque abbia sufficiente tempo, voglia e determinazione per dare forma e vita alle proprie idee, al videogioco che da sempre ristagna nella mente dei game designer wannabe che, per un motivo o l’altro, non sono mai riusciti ad esprimere il proprio estro.

Lo slogan che ha accompagnato Dreams dall’annuncio, sino alla pubblicazione ufficiale, avvenuta lo scorso 14 febbraio dopo anni di beta e early access, parla del totale abbattimento della barriera che divide creatori e utenti. Grazie ad un’interfaccia quanto mai accessibile, stando almeno ai proclami degli stessi sviluppatori, teoricamente chiunque ha la concreta possibilità di dare sfogo alla propria fantasia e condividere online, con tutto il mondo, il frutto dei propri sforzi.

[caption id="attachment_208309" align="aligncenter" width="1000"] Il Sogno di Art è una minuscola avventura che narra di un bassista che ha perso l’ispirazione, un autentico collage di situazioni e generi videoludici diversi che mostra tutte le potenzialità di Dreams[/caption]

A conti fatti, non si può dire che non sia proprio così, sebbene il tutto risulti relativamente difficoltoso a chi non ha molta pazienza e teme di andare incontro a qualche inevitabile fallimento.

La modalità è infarcita di tutorial, su YouTube gli stessi sviluppatori elargiscono consigli di ogni tipo in lunghissimi video dedicati, schermate di testo cercano di spiegare meglio alcune opzioni. Ciononostante, per creare qualcosa di minimamente interessante e valevole di essere provato, bisogna essere preparati all’idea di sacrificare diverse ore della propria vita per realizzare ogni dettaglio, sia questo una meccanica ludica da affinare, un’animazione da perfezionare, uno scenario da ampliare.

Dualshock 4 e Move, quest’ultimo particolarmente efficace nella modellazione poligonale, svolgono il loro dovere non senza qualche esitazione di troppo. Il control scheme è naturalmente affollatissimo di comandi e in diverse occasioni lamenterete una netta mancanza di precisione. Il supporto a mouse e tastiera, che speriamo venga introdotto con una futura patch, risolverebbe una situazione al momento non certo disastrosa, ma complessa da gestire, soprattutto per i neofiti.

Anche essere totalmente a secco di nozioni di programmazione rappresenterà un ostacolo non da poco, principalmente quando si tratterà di gestire l’I.A. di NPC ed eventuali nemici.

Tuttavia, con un pizzico di applicazione si possono davvero raggiungere risultati strabilianti, come ben testimoniato dalle centinaia di creazioni che potrete provare in prima persona grazie alla modalità preposta. Utilizzando filtri di ricerca e macro-categorie, che raggruppano le esperienze per generi, potrete trovare al volo le produzioni di maggior successo o che rispecchiano i vostri gusti.

[caption id="attachment_208307" align="aligncenter" width="1000"] Ora che il gioco è finalmente uscito dalla sua fase beta, se possibile le creazioni degli utenti si moltiplicheranno ulteriormente[/caption]

Non è affatto un caso l’utilizzo del termine esperienze. Affianco a platform, survival horror, demake e puzzle game, potrete assistere a veri e propri concerti, l’editor ovviamente non trascura la colonna sonora; cortometraggi digitali; opere interattive oniriche e lisergiche.

Anche da semplici spettatori, insomma, nonostante l’ovvia qualità altalenante delle creazioni condivise, Dreams è un autentico piacere. Non mancano prodotti di qualità, autentiche perle che pur nella loro longevità contenuta sapranno entusiasmarvi ed ammaliarvi, facendo crescere il desiderio di rimboccarvi le maniche per dare il meglio di voi con l’editor.

Dreams è il sogno ad occhi aperti di qualsiasi videogiocatore con il pallino per il game design. Nonostante l’editor sia effettivamente alla portata di tutti, per riuscire nell’impresa di creare qualcosa di decente serve molto tempo, tantissima applicazione, enorme determinazione. Da semplici fruitori di progetti altrui vivrete comunque momenti particolarmente emozionanti e toccanti, ma l’acquisto è praticamente obbligatorio solo se si è in cerca di una valvola di sfogo per le proprie ambizioni creative.

In ogni caso, l’ultimo nato in casa Media Molecule rappresenta il punto di svolta per gli editor in quanto software per creare esperienze digitali. Relativamente user-friendly e immediato, vi sbalordirà per le potenzialità che è in grado di esprimere.

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