Dreamgirls
Tre ragazze cercano di farsi strada come cantanti. Il successo arriverà, ma portando anche conflitti e problemi personali. Canzoni sfolgoranti, ma una storia esile e poco convincente per questo favorito agli Oscar...
Nel 2006, invece, capita che Bill Condon faccia un film con pochissime idee di regia (movimenti di macchina laterali e sinuosi per seguire le performance canore, carrellate circolari per unire due persone, zoomate per chiudere un numero) e si affidi quasi completamente al montaggio per ravvivare la situazione. Risultato? La critica impazzisce e sostiene che il film è il favorito all'Oscar, come se stessimo parlando di Bob Fosse (l'autore di Cabaret e All that Jazz, decisamente di un altro livello). In sostanza, c'è del marcio oltreoceano.
Intendiamoci, per certi aspetti Dreamgirls è un film molto piacevole da vedere. Le canzoni sono trascinanti e coinvolgenti, sia per quanto riguarda i brani stessi, che per le interpretazioni che vengono fornite. Impossibile, insomma, non battere il piede al ritmo del film.
Ma la storia è francamente troppo esile, con la classica suddivisione in tre atti (ascesa, caduta, redenzione) riproposta senza grandi spunti originali e con un eccesso di ottimismo (anche considerando che, nella realtà delle Supremes, il gruppo di Diana Ross a cui è ispirato il musical, le cose non andarono così bene).
Inoltre, i discorsi sullo show business (sostanzialmente, 'è tutta una mafia') sono piuttosto banali, mentre i riferimenti all'epoca (Martin Luther King, i moti di Detroit, il Vietnam) suonano decisamente pretenziosi. E l'ellissi narrativa a metà film (in cui vengono saltati quasi dieci anni) è francamente eccessiva.
Luci e ombre anche per quanto riguarda gli attori e le loro possibilità agli Oscar (obiettivo che i titoli di coda sembrano volerci ricordare insistentemente). Jennifer Hudson è bravissima e domina sostanzialmente il film. Il problema è ora decidere se considerarla un'attrice protagonista (come sarebbe naturale, ma in questa categoria faticherebbe anche soltanto ad ottenere una nomination) o non protagonista (settore in cui avrebbe la vita più facile).
Non va così bene a Beyonce Knowles, che rimane nell'ombra per quasi metà film e poi non fornisce la prova necessaria per conquistare la scena. Ovviamente, quando canta le cose vanno solitamente meglio, ma in un duetto/scontro con Jennifer Hudson è pessima.
Difficile poi capire tutto l'entusiasmo per Eddie Murphy. L'attore fornice una prova interessante, ma non parlare con gli animali e drogarsi non basta per meritare l'ambita statuetta.
Insomma, un film molto calcolato e poco onirico. Per una pellicola che si intitola Dreamgirls, non è un difetto da poco...