Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?

Con un piede fuori e uno dentro rispetto alle recenti produzioni A24, Dream Scenario è una commedia grottesca che non risparmia nessuno

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La nostra recensione di Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?, presentato alla Festa del Cinema di Roma e al cinema dal 16 novembre

Talvolta abdicare in parte al proprio stile e lavorare con uno studio e una star dà i suoi frutti. È il caso del norvegese Kristoffer Borgli, che in Sick of Myself mostrava un approccio molto cinico e freddo che non lasciava spazio a niente se non a un'esclusiva condanna della sua eccentrica protagonista. Un anno dopo, eccolo invece realizzare Dream Scenario, prodotto dall'A24 e con protagonista Nicolas Cage, che, per quanto possa apparire meno feroce rispetto alla sua opera precedente, risulta più riuscito. La mano del regista emerge in alcune precise scelte nella messa in scena (personaggi ripresi attraverso uno specchio, improvvisi scavalcamenti di campo) utili a creare un'atmosfera disturbante, dove però a dominare è un senso di grottesco più immediato, che produce riuscite situazioni comiche.

Nicolas Cage, dunque, nei panni di Paul Matthews è un ordinario professore di biologia, tedioso ed egocentrico, frustato dal non avere alcun riconoscimento. Mentre sogna di pubblicare un suo libro, che però non ha ancora iniziato a scrivere, e altri colleghi gli rubano le idee, comincia ad apparire nei sogni di chiunque. Ne consegue una fama non voluta che sembra aprirgli tutte le porte, seguita poi da un'altrettanto forte avversione collettiva quando inizia a diventare una elemento pericoloso nella dimensione onirica. Un Nicolas Cage tenuto sorprendentemente a freno e controllato, che lascia ad altri (come Michael Cera, interprete di un bizzarro imprenditore) fare gli istrionici della situazione.

Quella dei sogni invasi dal protagonista è dunque la componente caratterizzante di Dream Scenario, che però non riesce a caratterizzarla a fondo, utilizzandola come mero pretesto per raccontare una parabola di rapida ascesa e fragorosa caduta, le conseguenze di una notorietà virale non controllabile che poi si trasforma nel suo opposto. Occasione per fare ironia sul protagonista, uomo comune deriso perfino dai suoi famigliari per il suo atteggiamento lascivo, che lo fa rimanere in balia degli eventi. Così come sulla società intera, volubile nei giudizi, frettolosa nel trasformare un uomo da star a reietto, desiderosa di sfruttare commercialmente l'iniziale fama dell'uomo. Nulla di così originale, e anche certe dinamiche non sono così a fuoco (Paul che non riesce a fare sesso con una ragazza che lo sogna in momenti erotici) ma Dream Scenario per altri aspetti devia dai consueti binari.

Il film infatti vuole essere una sagace e "semplice" commedia che, evitando di trasformarsi in operazione cervellotica e intricata, non dà volutamente una spiegazione del perché tutti sognino Nicolas Cage, né concede spazio alla backstory del suo protagonista, rendendolo in fin dei conti figura sgradevole. Prende inoltre come bersaglio alcuni temi che oggi vanno per la maggiore, come la cancel culture di facciata o il rendere ogni cosa un trauma, facile da trasformare in storia virale. Non propone nemmeno una conclusione edificante: le vicende fanno emergere la vera natura di Paul, che non va incontro a nessuna evoluzione, nessun cambiamento. Non riuscendo, sul finale, a non cadere in quello che sembra un passaggio obbligato di certe recenti produzioni A24: le parentesi intimistiche, che levano tutto lo strato corrosivo per giungere a una morale simile a quella di The Whale o Marcel The Shell.

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