Dragonero 61: Oltre le tempeste, la recensione
Abbiamo recensito per voi Dragonero 61: Oltre le tempeste, episodio cruciale della Saga delle Regine Nere
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Dopo i preludi di fine 2017, la Saga delle Regine è entrata nel vivo e sta sconvolgendo l’Erondár da un estremo all'altro. L'Impero è stato colpito al cuore, devastato a partire dalla sua capitale Vàlhendàrt, ma la furia inarrestabile degli Elfi Neri è andata persino oltre scagliandosi su altri centri nevralgici, come l'accademia dei Dragonieri di Roccabruna, il porto militare di Surendàrt e Fhaŭcasaepta, sede del Convento delle Madri Guardiane; è giunta fino al Vallo, la muraglia settentrionale di protezione dall'infernale Varliendàr, dove vivono le micidiali tribù nomadi degli Algenti.
Il protagonista è invece diretto verso le remote isole di Ultima Dimora. La speranza è quella di raggiungere, attraverso la misteriosa Pietra Sonora degli Ubiqui, il Continente Nascosto dove dimorano i Grandi Draghi. Se Ian Aranill riuscirà a convincere le formidabili creature a intervenire nel conflitto, le sorti della guerra potranno essere ribaltate a favore delle forze del bene.
L'occasione precedente in cui avevamo potuto apprezzare il tratto di Enoch, al contempo elegante e potente, risale all'ultimo lavoro realizzato in solitaria: Lilith. L'artista milanese, oltre che ai testi, conferma di essere in ottima forma anche per quanto riguarda le tavole: il classico schema bonelliano viene spesso e volentieri accantonato o comunque rimodulato per ottenere qualcosa di più accattivante che metta in mostra l'immenso bagaglio di esperienze e influenze dell'autore, rielaborate con enorme personalità.
C'è un uso sapiente di inquadrature tipiche dei manga, quali dettagli e primissimi piani, uniti a folgoranti splash page, alcune delle quali parzialmente occupate da vignette dal deciso taglio orizzontale: un approccio squisitamente moderno e occidentale. Questa tecnica mista, priva di una gabbia precisa, esalta l'azione e la drammaticità della vicenda narrata. I brillanti contrasti tra bianchi e neri esprimono al meglio il dinamismo e l'impeto della scena che intendono descrivere, mentre la vasta gamma di grigi è particolarmente efficace nel catturare la magia di ogni luogo e situazione.
Nel mondo di Dragonero trovano da sempre posto epica e avventura, ferocia e dolcezza, realismo e meraviglia. Per quanto letto finora, la Saga delle Regine ne esprime la summa, e l'albo in oggetto la sua essenza stessa.