Dragonero 50: La vendetta, la recensione

Abbiamo recensito per voi Dragonero 50: La vendetta, un albo fondamentale per la continuity della serie

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dragonero 50, disegni di Francesco Rizzato, colori di Giada Marchisio e Paolo FrancescuttoLo scorso 11 luglio è arrivato in edicola l'attesissimo Dragonero 50, un appuntamento doppiamente speciale. È insolito che una pubblicazione Sergio Bonelli Editore presenti una storia a colori senza che abbia raggiunto il traguardo del numero 100, ma la spiegazione è semplice: si è voluto premiare l'affetto e il seguito del pubblico. Il secondo motivo della peculiarità di questo albo è invece legata alla vicenda, in quanto contiene un tassello fondamentale per la continuity: la spiegazione di come il protagonista si sia procurato la profonda cicatrice che solca il suo occhio sinistro.

La splendida, drammatica copertina di Giuseppe Matteoni è assai esplicita al riguardo. Stefano Vietti, creatore insieme a Luca Enoch della serie, scava nel passato di Ian Aranill e riporta alla luce un ricordo molto doloroso, e non solo in senso fisico: un trauma che lo ha segnato nello spirito e nell'orgoglio.

La storia inizia tutt'altro che male per il nostro eroe, che dopo tempo immemore si concede una meritata vacanza alle calde e accoglienti terme di Honsen, tra le fredde montagne del Margondar. Gli amici e compagni di infinite avventure, Gmor e Sera, sono invece rimasti a casa, a Solian. Il Varliedarto non è tuttavia solo, perché ad attenderlo nel luogo di villeggiatura c'è molto più di una collega, appartenente come lui al Corpo degli Scout Imperiali: non vi riveliamo altro, ma i fan di lunga data avranno già capito di chi si tratta...

Dragonero 50, disegni di Francesco Rizzato, colori di Giada Marchisio e Paolo FrancescuttoL'idillio è però di breve durata, infranto da una lettera che riporta bruscamente alla realtà Ian, a un fatto lontano, avvenuto al di là del Grande Vallo, la muraglia che separa l'Erondar dalla Terra dei Draghi e protegge l'Impero dalle terrificanti orde degli Algenti, gli elfi corrotti dai loro antichi maestri, gli Abominii. La missiva è della sorella Myrva e preannuncia una minaccia terribile, legata a un rancore straziante nei loro confronti che affonda le proprie radici nel tragico evento consumatosi in quei luoghi infernali.

La vendetta è un perfetto albo celebrativo contenente un racconto intrigante che prende corpo come un giallo e si sviluppa in tinte horror toccando varie corde emozionali, dalla tenerezza alla violenza cieca dell'odio. Queste diverse frequenze e situazioni narrative sono catturate al meglio dal tratto dinamico e potente di Francesco Rizzato (un veterano di casa Bonelli e della testata) ed esaltate dall'eccellente contributo cromatico di Giada Marchisio e Paolo Francescutto.

Si tratta dell'ennesimo soggetto azzeccato, dell'ennesima sceneggiatura brillante da parte di uno dei titoli tra i più curati di via Buonarroti 38, capace di offrire mensilmente uno standard professionale costantemente sopra la media e supportato da un team di disegnatori straordinari.

Dragonero è un piacere da leggere e da sfogliare per qualunque lettore appassionato di fumetti di qualità: va ben oltre il fantasy, proprio come Tex fa con il western.

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