Dragon Quest Treasures, un GDR per tutti | Recensione
Dragon Quest Treasures è capace di conquistare in poche ore divenendo, a suo modo, uno dei migliori prodotti del 2022
Nato come prequel di Dragon Quest XI, Treasure cambia completamente approccio rispetto al fratello maggiore. Non si tratta infatti di un gioco di ruolo a turni, ma di un action RPG in tempo reale. I due giovani protagonisti dovranno fare amicizia coi mostri di Draconia per trovare più tesori possibili e dimostrare il loro valore. Nonostante il cambio di location e di genere però, è possibile respirare l'aria della saga in ogni singolo pixel di quest'avventura.
Dragon Quest Treasures: un prequel al sapore di nuovo inizio
Erik e Mia son due fratelli che vivono su una nave di vichinghi. Non sanno chi sono i loro genitori, eppure finché stanno insieme questo non gli importa. I due sognano di diventare famosi cacciatori di tesori e, una notte, decidono di scappare dalla nave per andare in cerca di fortuna. Prima di farlo però, liberano due mostri eterei: la gattina scontrosa Misha e il maialino verde Suyn. I due prendono subito confidenza coi fratelli, e li guidano verso dei pugnali sacri che, una volta estratti, aprono un portale sulla terra di Draconia, all'interno del quale il gruppo viene risucchiato.
Dragon Quest Treasures è adatto a tutti. Sebbene si tratti di un prequel, i collegamenti all'undicesimo capitolo della saga sono ben pochi e il tutto è facilmente usufruibile anche da chi non si è mai avvicinato a Dragon Quest. Per i fan della saga, Erik e Mia non sono volti nuovi. Erik è infatti tra i protagonisti dell'undicesimo capitolo di Dragon Quest, mentre la sorella appare tra le fila di Mordegon. Nonostante questo, potete approcciare tranquillamente Treasures come un capitolo a sé.
Pugnali e mostri
Come detto in apertura, Treasures abbandona le meccaniche a turni, permettendo al giocatore di combattere in tempo reale alternando colpi fisici a magie. Erik e Mia possono darsi il cambio a gusto del giocatore, e condivideranno non solo l'esperienza ma anche le capacità sbloccate nel corso del gioco. Al fianco dei ragazzini si potranno schierare fino a tre mostri, sconfitti e reclutati nelle battaglie precedenti. Come spesso accade in questi titoli, bisognerà avere un minimo di fortuna per convincere un mostro sconfitto a unirsi alla nostra squadra. Fortuna che sarà ovviamente regolabile grazie a speciali proiettili per la fionda dei due eroi.
A seconda dei mostri che avrete al vostro fianco, sarete spinti verso determinati tesori. Utilizzando l'abilità dei pugnali, Erik e Mia possono localizzare un tesoro nelle immediate vicinanze. Qui, potranno consultare le visioni dei loro mostruosi compagni, e cercare il punto preciso in cui scavare tramite dei fermoimmagine. Se inizialmente il tutto può sembrare troppo complicato, man mano che prenderete confidenza con Draconia verrà sempre più naturale trovare i tesori nascosti, alimentando il game loop del titolo.
L'aspetto più divertente di Dragon Quest Treasures sta nella libertà concessa al giocatore. Dopo le prime due ore, in cui ci verranno spiegate le basi del gioco e come cercare tesori sulle isole, potremo esplorare liberamente Draconia. Ovviamente, alcune zone saranno fin troppo pericolose per il nostro livello, oltre che irraggiungibili senza le abilità specifiche di alcuni mostri. Inoltre, in caso di game over, il giocatore perderà tutti i tesori raccolti (oltre che i progressi fatti dall'ultimo salvataggio) tramutando le esplorazioni troppo coraggiose in vere e proprie tragedie. Una volta capito quanto è possibile spingersi oltre con le proprie capacità però, Treasures è in grado di regalare gustose soddisfazioni.
Nato per Nintendo Switch
Lato tecnico siamo a livello dell'undicesimo capitolo di Dragon Quest XI. Una maggiore definizione dei modelli poligonali sacrifica degli ambienti asettici, con le dovute eccezioni nei dungeon e negli edifici diroccati. Certo, è stato furbo ambientare l'intero gioco in un arcipelago abbandonato, riducendo veramente al minimo il numero di png (esclusi i mostri, ovviamente). Il character design dei personaggi è affidato come di consueto ad Akira Toriyama, e il tutto è ovviamente riconoscibile lontano un miglio. La colonna sonora fa il suo dovere, richiamando spesso i temi principali della saga, che fanno da accompagnamento alle sezioni d'esplorazione delle isole.
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Il titolo di Square Enix si sposa alla perfezione con la portatibilità di Nintendo Switch. Oltre alla storia principale e alle numerose secondarie infatti, ogni giorno è possibile completare una serie di richieste quotidiane in circa una ventina di minuti. Nonostante la semplicità (si va dal "recluta un mostro" a "usa la fionda") le missioni quotidiane aumentano ovviamente l'offerta del gioco, invitando i novelli cacciatori di tesori a tornare a Draconia anche dopo i titoli di coda.
Se siete in astinenza da Dragon Quest, o se non vi siete mai avvicinati al brand e volete provare un nuovo action RPG, Treasures è la scelta giusta. Basterà poco al titolo Square Enix per trascinarvi nel suo loop di gameplay, tra ricerche di tesori e combattimenti. E chissà, magari potrebbe scoccare una scintilla.