Dragon Quest Heroes II, continua a funzionare il connubio tra musou e JRPG - Recensione
L'unione tra musou e JRPG continua a generare buoni frutti: la recensione di Dragon Quest Heroes II
Nella storia che viene utilizzata come pretesto per mettere il giocatore di fronte a eserciti sconfinato non si rintracciano particolari elementi di innovazione: è funzionale alla messa in scena di ampi conflitti bellici, pur richiamando in vari momenti la tradizione narrativa del genere ruolistico, quando magari il gruppo di eroi viene mandato a recuperare un particolare oggetto, o a parlamentare con un avversario. Non si tratta di un racconto epico, ma è comunque gradevole, assolve perfettamente alla sua funzione e regala anche qualche inaspettato momento di emotività, a causa di particolari accadimenti o, per gli appassionati della serie Square Enix, nell'incontro con alcuni dei suoi personaggi più iconici. Ve ne nominiamo solo alcuni, Jessica, Terry, Rolf, Maya e tanti altri ancora, che saprete certamente collocare in quello o quell'altro capitolo della serie. A loro si accompagnano una manciata di personaggi originali, i due protagonisti tra i quali scegliere in primis, ma anche altri, a onor del vero tutti ben caratterizzati.
E' dopo avere scelto tra quattro di essi (anzi tre, il primo è sempre il protagonista o la protagonista) che si va all'avventura, e come detto ci si ritrova fin da subito di fronte al più grande elemento di novità del gioco, quel mondo che vuole richiamare quelli tipici del gioco di ruolo giapponese, ovviamente senza pretese di particolare complessità. E' lì che si scovano tesori, mostri particolari, percorsi secondari, vi si combatte anche ovviamente, ma non ricavando il meglio dell'esperienza button mashing del musou, i mostri son tanti, ma non si trova in realtà una ragione particolare per combatterli, se non proprio quando ce li si trova di fronte. Si tratta di schermaglie fini a loro stesse, non sembrano bene inserite nell'impianto di gioco, ma non è un grosso problema, perché di sostanza mazzuolatrice il resto del gioco è pieno. Il mondo di gioco serve in sostanza a dare maggiore valenza all'elemento ruolistico, e tutto sommato funziona.
"ricorre tutto il campionario del menare secondo Omega Force, quindi combo, attacchi di vario tipo e dal diverso raggio, boss (belli ostici)"[caption id="attachment_173212" align="aligncenter" width="600"] All'interno della città di Accordia si possono acquistare armi, accettare missioni, cambiare i membri del party e altro ancora[/caption]
Il godimento che si ricava da Dragon Quest Heroes II è quindi quello di un bel musou, che sopra all'ignorantissimo, ma sempre godibile, menare tutti fortissimo, propone una struttura ruolistica ricca di elementi, impreziosita dall'aggiunta del mondo aperto, ludicamente poco più che un vezzo, ma che molto fa nel feeling ruolistico restituito. Se vi aggiungiamo un comparto tecnico molto convincente, che valorizza con modelli morbidi, texture dettagliate ed effetti ben realizzati la direzione artistica che da decenni regge la serie, saccheggiata ovviamente anche per quanto riguarda i brani della colonna sonora, ecco come la produzione risulti di qualità più che buona, perfetta per gli appassionati del musou e del gioco di ruolo giapponese, ma capace di piacere anche al giocatore non del tutto a suo agio coi generi citati.