DoubleDuck vol. 3, la recensione
Il terzo e (forse) ultimo volume di DoubleDuck raccoglie la miniserie Missione: Cuore termico
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Se il primo volume della Definitive Collection dedicato a DoubleDuck raccoglieva la miniserie che introduce la nuova identità da agente segreto; il secondo proponeva diverse avventure più brevi; la terza uscita torna a proporre una storia unica in quattro parti.
Missione cuore termico conserva l'approccio grafico moderno che il fumetto Disney italiano ha "scoperto" con PK, ossia tavole dall'impostazione libera e vignette con inquadrature più coraggiose. Ai disegni si avvicendano ben quattro artisti - Corrado Mastantuono, Marco Mazzarello, Francesco D'Ippolito e Andrea Freccero - che sono riusciti ad adottare uno stile omogeneo in grado di non far percepire troppo questo passaggio di consegne tra un capitolo e l'altro, mantenendo una continuità visiva anche grazie ai colori di Max Monteduro.
Pur essendo un'avventura piacevole da leggere, la sospensione dell'incredulità è messa a dura prova (una caratteristica purtroppo insita in tutta la saga di DoubleDuck) da confronti poco credibili con Paperina ed eccessivi doppi giochi alla forzata ricerca del colpo di scena.
È di un paio di mesi fa la notizia che la collana Definitive Collection sarà chiusa, lasciando in sospeso diverse serie che venivano raccolte al suo interno; DoubleDuck è probabilmente quella che più ci dispiace vedere interrotta, ad appena un quinto delle storie disponibili, dopo i vari tentativi già effettuati in passato di proporre un'edizione cronologica delle avventure dell'agente segreto di Paperopoli.
La speranza è che, come avvenuto per Pk Giant, Panini Comics possa trovare una nuova formula per proseguire questa riedizione, nonostante il calo di lettori che ha portato l'editore a compiere questa infelice scelta.