DoubleDuck vol. 1, la recensione

La Definitive Collection propone il primo volume delle avventure di DoubleDuck

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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È il 2008 quando su Topolino fa la sua prima apparizione DoubleDuck, l'alter ego di Paperino che opera come agente segreto per l'Agenzia, una misteriosa organizzazione di spionaggio. Fin dalla sua storia d'esordio, questa serie si è distinta per un'impostazione delle tavole e una gestione delle inquadrature molto più dinamica degli standard del settimanale, oltre che per una qualità di disegni e colori superiore alla media. Per molti lettori è subito scattato un parallelismo con PKNA, testata all'epoca compianta (il ritorno del supereroe era ancora ben lungi dall'essere annunciato), che aveva dimostrato di saper sperimentare e rinnovare il Fumetto Disney pur rimanendo fedele all'universo narrativo canonico e alle sue caratteristiche principali.

Anche DoubleDuck ha per protagonista un alter ego di Paperino, questa volta non impegnato a vigilare su Paperopoli con maschera e mantello, ma pronto a eseguire missioni segrete come un novello 007. L'ispirazione al celebre personaggio creato da Ian Fleming è evidente, esplicitata attraverso le illustrazioni di copertina che ne riprendono le tipiche pose e l'estetica, ma anche dalle citazioni dei titoli di alcuni film nascoste tra i dialoghi. Non si tratta però di una mera parodia di James Bond, bensì una rielaborazione dell'intero genere narrativo, considerando anche titoli meno longevi come Mission: Impossible e Alias.

La vicenda prende il via da una bizzarra scoperta da parte di Paperino: ci sono tre giorni della settimana di cui non ha alcun ricordo; presto viene a sapere che questo è frutto di una rimozione della memoria avvenuta dopo aver portato a termine un incarico per l'Agenzia. Il protagonista, infatti, è inconsapevolmente un'abile spia, ma è necessario uno specifico addestramento per ricordargli tutte le nozioni rimosse dalla sua mente; un lavoro per l'agente Kay K, avvenente papera sempre pronta a gettarsi nel cuore dell'azione.

Va detto che la stretta collaborazione tra i due causa alcuni problemi alla relazione tra il Nostro e una Paperina in preda alla gelosia, e questo è solo uno dei numerosi momenti in cui la vita ordinaria dello sfortunato papero viene influenzata dalla sua nuova attività. È divertente vederlo interagire sotto copertura anche con Gastone e Zio Paperone; un approccio diverso da quello di Pk - che all'epoca aveva sostanzialmente vissuto in un mondo a sé stante, raramente a contatto con il classico cast di Paperopoli - e permette di sfruttare maggiormente il carattere originale di Paperino e le sue storiche relazioni.

Questo primo volume raccoglie la storia in quattro parti che ha definito le regole dell'universo narrativo, tra ripetuti doppi giochi e continui colpi di scena; l'intento della redazione e degli autori - Fausto Vitaliano, Marco Bosco, Andrea Freccero, Vitale Mangiatordi, Marco Mazzarello e Francesco D'Ippolito - di proseguire le avventure dell'agente segreto viene palesato dal cliffhanger finale, che annulla ogni possibilità di godersi questo racconto come un'opera autoconclusiva.

In passato erano già stati pubblicati due volumi che raccoglievano una selezione di storie di DoubleDuck, ottime proposte per chi non aveva seguito le avventure del personaggio su Topolino, ma prive di una progettualità a lungo termine. La Definitive Collection di Panini Comics è invece la collana ideale per riproporre interamente questa serie, con l'aggiunta di interviste agli autori, bozzetti e soprattutto un approccio cronologico che potrebbe creare un minimo di ordine in una saga caratterizzata da una trama decisamente intricata.

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