Double Dragon IV, la nostalgia non basta - Recensione

La recensione di Double Dragon IV, il dimenticabile ritorno della serie

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Probabilmente è passato per la mente di Arc System Works che per far tornare in auge una serie come Double Dragon, della quale si ricorda come più epigono più recente quel Double Dragon Neon del 2012, sarebbe bastato tornare all'età dell'oro dei picchiaduro a scorrimento, a cavallo tra gli anni '80 e '90. Avrà pensato probabilmente che il successo di produzioni come Shovel Knight o, ancora prima Mega Man 9 e Mega Man 10, più tutto lo sterminato repertorio indie dallo stile retrò e dal gameplay classico, giustificasse una simile scelta. “Se ci sono riusciti loro, perché non dovremmo riuscirci noi, avranno pensato”. Sbagliando, perché c'è modo e modo di ritornare alle origini, di sfruttare l'innegabile fascino dei bei tempi andati, e quello utilizzato per Double Dragon IV è quello sbagliato.

Le basi di partenza, tanto per cominciare, non erano per nulla solide. Stiamo parlando di una serie da anni in disarmo, che se nel 2012 ottenne per breve tipo una botta di vita, per merito del già citato Double Dragon Neon, fu per merito di un team di sviluppo maestro nell'utilizzo del 2D, WayForward, capace di coniugare uno stile sopra le righe ad un'estetica psichedelica, il tutto per un gameplay tipicamente beat 'em up ma veloce e frenetico. E con risultati comunque apprezzabili, ma non memorabili. Far ritornare dal limbo Double Dragon, affidando al nuovo titolo anche il compito di portare avanti la serie, investendolo della numerazione come capitolo ufficiale, avrebbe probabilmente dovuto richiedere uno sforzo a livello di idee e produzione ben maggiore, perché qualora il titolo non fosse riuscito bene, cosa che ormai avrete capito essere successa, l'impressione di una serie morta e sepolta e rianimata giusto per titillare qualche antico appassionato sarebbe stata poi ineliminabile.

[caption id="attachment_168245" align="aligncenter" width="600"]Double Dragon IV screenshot Direttamente dagli anni '80[/caption]

Double Dragon è quindi una serie morta e sepolta, e Double Dragon IV è solo un velleitario tentativo di sfruttatarne il nome, senza che alla base ci siano idee particolari. La migliore che il team di sviluppo sembra essere riuscito a partorire in fase di sviluppo sembra sia stata quella di utilizzare un'estetica anni '80, peccato che abbiano scelto la maniera peggiore per riprodurla. Il Double Dragon arcade aveva una veste grafica semplice, che si è evoluta nel corso dei vari episodi, quello NES sempre la stessa, con meno stile, meno dettagli, meno carisma, personaggi più piccoli e persino, passando al gameplay, una velocità inferiore. Indovinate quale base è stata utilizzata per Double Dragon IV? Quella più povera. Senza poi contare che un ritorno alle origini sarebbe stato possibile anche utilizzando stile e gameplay del buon Super Double Dragon per SNES.

"Ci si fa strada in maniera automatica, seguendo schemi mentali affinati decenni fa, ma senza ricavare divertimento alcuno"

E invece no, Double Dragon IV si mostra e si lascia giocare come un gioco dell'era NES, ignorando anni di evoluzione della serie e del genere del picchiaduro a scorrimento. Non è la stessa operazione che fece, per esempio, Capcom, con Mega Man 9, perché quella era produzione 8 bit nell'aspetto ma non vecchia nelle idee, fresca anche per un appassionato irriducibile della saga del robottino blu. La già di per sé estrema basilarità del genere è ulteriormente amplificata dalla poca inventiva, dall'assenza di un qualunque espediente di gioco che stimoli colui che ha il pad in mano a fare altro che non sia picchiare, e quel picchiare è estremamente monotono. Calci, pugni, ma anche testate e altre piccole mosse non costruiscono un'esperienza picchiatoria soddisfacente. Ci si fa strada in maniera automatica, seguendo schemi mentali affinati decenni fa, ma senza ricavare divertimento alcuno, come è possibile invece fare oggi con i classici del genere, perché il gioco manca totalmente di profondità.

[caption id="attachment_168244" align="aligncenter" width="600"]Double Dragon IV screenshot Pur nella sua semplicità, lo stile grafico riesce occasionalmente a farsi apprezzare[/caption]

L'operazione nostaglia condotta da Arc System Works è un buco nell'acqua, che non dubitiamo potrà stuzzicare qualcuno di coloro che ancora conservano nel loro cuore un posticino per i fratelli Lee, o per chi abbia una qualche sorta di feticismo retrò, ma che non mostra qualità alcuna, è un ritorno al passato reso totalmente vano da uno sforzo realizzativo assolutamente non pervenuto.

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