Double Dragon IV, la nostalgia non basta - Recensione
La recensione di Double Dragon IV, il dimenticabile ritorno della serie
Le basi di partenza, tanto per cominciare, non erano per nulla solide. Stiamo parlando di una serie da anni in disarmo, che se nel 2012 ottenne per breve tipo una botta di vita, per merito del già citato Double Dragon Neon, fu per merito di un team di sviluppo maestro nell'utilizzo del 2D, WayForward, capace di coniugare uno stile sopra le righe ad un'estetica psichedelica, il tutto per un gameplay tipicamente beat 'em up ma veloce e frenetico. E con risultati comunque apprezzabili, ma non memorabili. Far ritornare dal limbo Double Dragon, affidando al nuovo titolo anche il compito di portare avanti la serie, investendolo della numerazione come capitolo ufficiale, avrebbe probabilmente dovuto richiedere uno sforzo a livello di idee e produzione ben maggiore, perché qualora il titolo non fosse riuscito bene, cosa che ormai avrete capito essere successa, l'impressione di una serie morta e sepolta e rianimata giusto per titillare qualche antico appassionato sarebbe stata poi ineliminabile.
Double Dragon è quindi una serie morta e sepolta, e Double Dragon IV è solo un velleitario tentativo di sfruttatarne il nome, senza che alla base ci siano idee particolari. La migliore che il team di sviluppo sembra essere riuscito a partorire in fase di sviluppo sembra sia stata quella di utilizzare un'estetica anni '80, peccato che abbiano scelto la maniera peggiore per riprodurla. Il Double Dragon arcade aveva una veste grafica semplice, che si è evoluta nel corso dei vari episodi, quello NES sempre la stessa, con meno stile, meno dettagli, meno carisma, personaggi più piccoli e persino, passando al gameplay, una velocità inferiore. Indovinate quale base è stata utilizzata per Double Dragon IV? Quella più povera. Senza poi contare che un ritorno alle origini sarebbe stato possibile anche utilizzando stile e gameplay del buon Super Double Dragon per SNES.
"Ci si fa strada in maniera automatica, seguendo schemi mentali affinati decenni fa, ma senza ricavare divertimento alcuno"[caption id="attachment_168244" align="aligncenter" width="600"] Pur nella sua semplicità, lo stile grafico riesce occasionalmente a farsi apprezzare[/caption]
L'operazione nostaglia condotta da Arc System Works è un buco nell'acqua, che non dubitiamo potrà stuzzicare qualcuno di coloro che ancora conservano nel loro cuore un posticino per i fratelli Lee, o per chi abbia una qualche sorta di feticismo retrò, ma che non mostra qualità alcuna, è un ritorno al passato reso totalmente vano da uno sforzo realizzativo assolutamente non pervenuto.