Doom Patrol 2×09 "Wax Patrol": la recensione [FINALE DI STAGIONE]

Dorothy è ormai cresciuta ed il peggior incubo di Niles Caulder diventa realtà nel finale della 2^ stagione di Doom Patrol

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Spoiler Alert
Doom Patrol 2x09 "Wax Patrol": la recensione [FINALE DI STAGIONE]

Dorothy è ormai cresciuta ed il peggior incubo di Niles Caulder diventa realtà nel finale della 2^ stagione di Doom Patrol, ma prima di analizzare più a fondo l'episodio, bisogna partire da un presupposto e cioè che questa stagione avrebbe dovuto avere 10 episodi, ma la produzione è stata interrotta a causa della pandemia. La premessa è importante perché, nonostante il cliffhanger con cui si conclude la stagione sembri conclusivo, la sensazione che manchi qualcosa è piuttosto evidente. La gang di Doom Patrol è sempre stata composta di antieroi che concludono fortuitamente la giornata con una vittoria e ciò che manca in Wax Patrol è esattamente quella quadratura del cerchio, quel momento finale in cui, nonostante nulla sia andato come previsto, i nostri (quasi) eroi riescono comunque miracolosamente a portare a casa un risultato insperato.

L'episodio in questione si divide sostanzialmente in due parti: un flashback che ci porta nella Milwaukee del 1969 per raccontarci la storia di Miranda e la battaglia del Team in supporto della piccola Dorothy.

Nella prima parte viene mostrato il primo incontro di Miranda con John (Carter Jenkins), quello che sembra un bravo e rispettoso ragazzo, che può aiutarla a guarire dalle sue orrende ferite psicologiche. La realtà, tuttavia, è invece piuttosto triste e crudele e ci porta direttamente alla prima volta in cui Jane sorge dall'Underground per diventare personalità primaria.
Dopo qualche anno di una relazione apparentemente idilliaca, in cui Miranda continua incessantemente a rassicurare se stessa e le altre personalità che la felicità per la sua storia con John è la chiave per la guarigione, quest'ultimo si rivela invece quasi peggiore del suo abusivo padre e diventa solo un altro nome nella lunga lista di persone che hanno tradito Kay e le sue personalità.
Nell'intento di fuggire dal dolore per la fine della sua storia, Miranda lascia il posto a Jane e - allontanata da Kay che si rifiuta di parlarle - si getta nel pozzo. È a questo punto del flashback dedicato a Miranda che Jane, nel presente, si sveglia nel pozzo e, attratta da un luccichio sul fondale, recupera quello che era stato il pegno d'amore regalato da John a Miranda all'inizio della loro storia e trova anche il suo cadavere. Sia Jane che Kay capiscono così che Miranda non è altro che una manifestazione del padre di Kay, introducendo forse la possibilità di averlo come antagonista nella prossima stagione, SE ci sarà una prossima stagione di Doom Patrol (e noi speriamo vivamente di sì!).

Nella seconda parte dell'episodio, il team, dopo aver faticosamente convinto anche Cliff ad unirsi a loro, rinunciando al matrimonio della figlia, si dirige verso la fiera dove Niles ha condotto Dorothy, per aiutare la bambina ad affrontare la manifestazione dei suoi incubi e desideri.

A questo punto della trama alcune parti del racconto mostrano tuttavia problema di coerenza. Giunto alla fiera, il gruppo si ritrova infatti a dover affrontare la manifestazione dei propri amici immaginari di infanzia, ad eccezione di Larry, che dichiara di non averne mai avuto uno, ma che - nonostante questo - viene comunque trasformato in una statua di cera dal Candlemaker. Per quanto concerne gli altri, invece, Rita si trova di fronte una bambola di carta di nome Mademoiselle Roxy che, nonostante i suoi strenui tentativi di comportarsi da eroina, finisce per riuscire a fare breccia nelle sue insicurezze, Vic affronta Dr. Cowboy, un personaggio che ha le sembianze di suo padre e che, dopo aver ascoltato le sue pene d'amore, riesce ad avere la meglio su di lui e Cliff si trova di fronte Gesù. Penso che possiamo candidamente ammettere che le scene tra i due siano valse l'intera puntata ed abbiano regalato alcuni dei momenti più esilaranti dell'episodio. L'idea di un Gesù sboccato che prende a cazzotti un robot per averlo rinnegato e che lo perdona solo dopo aver scoperto che aveva solo 6 anni al tempo della vicenda, può essere solo frutto di una fantasia estremamente fiorente o magari di qualche sostanza psicotropa particolarmente efficace, chissà. Quel che è certo è deve essere divertente far parte della writers room di questo show!

Per tornare a Wax Patrol, il succo della questione è che i nostri antieroi, come era previsto, falliscono miseramente la loro missione e vengono trasformati tutti in statue di cera, ad eccezione di Cliff, che viene anche fatto a pezzi. L'unico che rimane e che potrebbe quindi provare a fermare Dorothy è un Niles sempre più debole, che cerca di convincere la figlia ad avvicinarsi a lui per fare apparentemente l'impensabile e, se non proprio ucciderla, magari metterla fuori combattimento prima che succeda il peggio. Ad impedire che ciò accada giunge però la madre di Dorothy, Slava,  che convince la figlia ad accettare i suoi cambiamenti e la incoraggia ad affrontare il suo nemico, cosa che Dorothy - nonostante la manifesta mancanza di fiducia del padre - decide coraggiosamente di fare. L'esito della battaglia fa parte del cliffhanger a cui facevamo cenno nell'incipit della recensione e dell'episodio resta soprattutto una sensazione di amaro in bocca per la preconcetta convinzione di Niles che la figlia debba obbligatoriamente fallire, il che è un'evidente metafora del terrore che alcuni genitori devono provare guardando i loro figli affrontare il mondo per la prima volta, con tutti i pericoli che ciò comporta.

Il personaggio interpretato da Timothy Dalton, anche in questa 2^ stagione, continua così ad essere uno dei più controversi e complessi, l'uomo che fa cose orribili per quelle che crede essere buone ragioni e che per un istinto di protezione eccessivo, vorrebbe impedire al tempo di scorrere ed alla figlia di diventare adulta, convinto come è che non sia assolutamente in grado di affrontare letteralmente i suoi demoni. Pur non arrivando ai livelli della 1^ stagione, a nostro avviso, anche quest'anno Doom Patrol si rivela uno show ricco di un sotto testo profondo, con personaggi di spessore che, nonostante la loro stranezza, regalano momenti di rara ed umana fragilità, che non sono affatto facili da trovare in una serie TV.

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La 2^ stagione di Doom Patrol è andata in onda negli Stati Uniti ogni giovedì su HBO Max e DC Universe, mentre arriverà presto in Italia su Amazon Prime Video.

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