Doom Patrol 1×09 “Jane Patrol”: recensione
La nostra recensione del nono episodio della prima stagione di Doom Patrol intitolato Jane Patrol
Dopo l'improvvisata terapia di gruppo di due episodi fa Jane, che ormai sappiamo essere la personalità dominante tra le 64 in cui Kay si è divisa in seguito agli abusi subiti dal padre, sembra decisa a staccare la spina e sceglie di non tornare in superficie per andare alla ricerca della parte più sepolta e dolorosa di se stessa, "il pozzo", come verrà definito, al fine di affrontare il fantasma del ricordo del padre.
Di fronte al corpo inerme di Jane, con ancora indosso l'abito nuziale scelto dalla sua personalità Karen, il resto della Doom Patrol decide di mandare Robotman in avanscoperta per recuperarla e capire cosa sia stato di lei, una scelta ovviamente non casuale considerato il rapporto padre/figlia che li ha sempre legati. Nonostante Kay sia infatti stata vittima di un padre violento o forse proprio per quello, ha trovato in Robotman la figura paterna che le è sempre mancata, come lui ha trovato ovviamente in Jane la famiglia che ha ormai perduto.
Uno degli aspetti forse migliori dell'episodio è che nonostante sia ricco di metafore riesca ad essere comunque brutalmente onesto e diretto nella sua semplicità e non fa nulla per indorare la pillola rappresentata dal trauma di Jane e rinforzata da una conclusione che, nonostante una piccola vittoria, sarà tutt'altro che a lieto fine.
In questo luogo rappresentato visivamente da alcune stazioni abbandonate della metropolitana di Atlanta, dove è girata la serie, in cui ritroviamo tra le altre Penny Farthing (Anna Lore) e Hammerhead (Stephanie Czajkowski), Cliff torna ad essere rappresentato per la prima volta dopo lungo tempo da Brendan Fraser, ritornando così umano e dimostrando peraltro come nel subconscio di Jane lei non lo veda affatto come un robot, ma come il salvatore che si dimostrerà di essere, nonché l'uomo che le ha dato di nuovo speranza il che, scopriremo, non è sempre e necessariamente una buona cosa per Jane.
Guidato nei meandri della mente del personaggio da Penny Farthing, che sarà una sorta di Virgilio nell'inferno dantesco del subconscio di Jane, Cliff si ritroverà infine faccia a faccia con il mostro del padre di Kay, l'uomo che ne ha abusato fin da bambina quando la madre non c'era e non poteva vedere e che ha ancora un potere così grande sulla figlia da essere riuscito a fagocitare nel pozzo un'altra delle sue personalità dominanti. Quando però l'uomo se la prenderà con Robotman e sarà sul punto di divorarlo, Jane riuscirà non solo a salvarlo, ma anche a tornare con lui in superficie e riprendere così il suo posto nella luce a fianco del resto del team gridando tutto il suo odio per il padre in una scena sicuramente catartica, ma - ahinoi - tutt'altro che risolutiva.
Il sollievo dato dallo sfogo di Jane, come si scoprirà infatti molto presto, sarà solo momentaneo e la ragazza continuerà molto presto a sentire la minacciosa litania del padre nella propria mente, a sottolineare come sia impossibile guarire da traumi di quella portata in maniera tanto semplice.
La prima stagione di Doom Patrol va in onda ogni venerdì su DC Universe, la piattaforma di video-on-demand della DC Comics.