Doom Patrol 1×03 “Puppet Patrol”: recensione

La nostra recensione del terzo episodio della prima stagione di Doom Patrol intitolato Puppet Patrol

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Spoiler Alert
Arrivato al suo terzo episodio Doom Patrol continua a spiccare in un oceano di serie di supereroi come lo show assurdo ed assieme profondo che ha dimostrato di essere fin dal suo debutto, pur soffrendo forse in questa puntata per l'assenza della voce narrante di Alan Tudyk che resta uno degli elementi portanti dello show.

Puppet Patrol, riprendendo le fila della storia di Larry dello scorso episodio si presenta come una puntata Matt Bomer centrica, nonché il racconto di un viaggio che porta i nostri anti-eroi fuori dal sicuro rifugio di Cloverton per mettersi sulle tracce di Caulder in Paraguay. A riuscire a smuovere il gruppo sarà proprio il nuovo arrivato della Doom PatrolCyborg che, deciso a dimostrare la propria indipendenza al padre, trascinerà il resto dello sgangherato gruppo in un alternativo viaggio in autobus verso il paese del Sud America nel quale riusciranno finalmente ad approdare solo grazie all'intervento di Jane/Flit che, stufa di girare a vuoto per le strade d'America, teletrasporterà tutti a destinazione.
Come accennavamo nella scorsa recensione, gli autori continuano anche qui a riuscire a tenere egregiamente separati i ruoli di Robotman e Cyborg, avendo fatto un ottimo lavoro nel distinguerne le caratteristiche, con Victor che funge da leader del gruppo e cerca in realtà solo di affermare la propria identità in un mondo che lo riconosce, ma lo approccia solo per chiedergli dei suoi alleati più famosi e membri della Justice League, oltre a qualche selfie e Robotman come un personaggio che deve risolvere ancora troppi conflitti per poter pensare di fungere da guida per i suoi compagni. Come Cliff, anche Victor è però solo un eroe in erba, che non ha il pieno controllo di se stesso, né dei suoi ricordi e che cerca di trovare il suo posto nel mondo.

Proprio la mancanza di controllo è il tema principale di questa puntata che dimostra come ogni membro del team, giunto nella bislacca Fuchtopia, un tradizionale villaggio tedesco, casa dello scienziato nazista Heinrich von Fuchs, l'uomo che ha creato Mr. Nobody, non sappia assolutamente come gestire i propri poteri (o i propri sentimenti): Cliff verrà colto da uno scatto d'ira in seguito al quale farà una strage di seguaci di Fuchs senza nemmeno rendersene conto, Jane sarà accusata dallo scienziato di non avere alcun controllo sulle tante personalità ospiti del proprio corpo e Larry continuerà ad entrare in conflitto con Negative Man, che accusa sostanzialmente di tutte le disgrazie che gli sono successe, fino a che alcuni flashback non riveleranno al pubblico come stiano davvero le cose.

Come accennavamo Puppet Patrol è un episodio Larry-centrico, nel quale viene ulteriormente analizzato il conflitto interiore vissuto dal personaggio prima del suo incidente, quando era costretto a nascondere la propria sessualità per mantenere l'apparenza del perfetto eroe americano nella quale non credeva nemmeno lui stesso, ma alla quale continuava ad aggrapparsi. Per il fatto di amare un altro uomo, che - diversamente dalla moglie - sarebbe peraltro anche stato disposto a rimanergli accanto dopo l'incidente che lo ha sfigurato, ma che lui decide coscientemente di allontanare, Larry vive con un costante senso di colpa, incapace di rinunciare all'immagine che gli altri hanno di lui, una discordanza che si esplicita nel rapporto conflittuale che ha con la sua controparte Negative Man che lo sfida costantemente su ogni scelta, obbligandolo ad agire piuttosto che lasciare che si nasconda e facendo di lui il personaggio con il maggiore spessore emotivo o quello di cui sappiamo quantomeno più cose in rapporto agli altri.

Con il loro arrivo a Fuchtopia, la gang - grazie ad un estenuante e lunghissimo spettacolo di marionette che ricorda in un certo senso l'introduzione al parco in Jurassic Park - ha l'occasione di scoprire qualcosa in più su Fuchs stesso e su Mr. Nobody, cioè Eric Morden, il super-cattivo membro dei Brotherhood of Evil e del rapporto di Caulder con il criminale nazista che ha quasi ucciso riducendolo nelle condizioni in cui lo vediamo nell'episodio e anche di incontrare un potenziale cliente di Heinrich von Fuchs, che verrà trasformato per la fine della puntata nell'Animal-Vegetable-Mineral Man dei fumetti.

Come le puntate che l'hanno preceduta, anche Puppet Patrol è un perfetto equilibrio tra commedia e dramma, che perde qualche colpo forse solo nelle scene tra Cyborg e Rita, e nonostante l'avvertimento che lancia sulla mancanza di controllo che i nostri anti-eroi hanno sulla loro vita e sui loro poteri, si conclude con una dichiarazione ben precisa, scritta da Jane sul finestrino appannato del jet che li riporterà a casa: "il controllo è l'arma dei fascisti".

La prima stagione di Doom Patrol va in onda ogni venerdì su DC Universe, la piattaforma di video-on-demand della DC Comics.

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