Doom Patrol 1×02 “Donkey Patrol”: recensione

La nostra recensione del secondo episodio della prima stagione di Doom Patrol intitolato Donkey Patrol

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Spoiler Alert
Doom Patrol ritorna questa settimana con l'episodio Donkey Patrol, un perfetto seguito del pilot nel quale sono stati introdotti gran parte dei protagonisti della serie, eccetto il Cyborg di Joivan Wade, che arriva a Cloverton o piuttosto arriva nel luogo che aveva una volta ospitato la cittadina dell'Ohio dopo essere stata inghiottita in un portale aperto dal misterioso Mr. Nobody, trascinando con sé anche The ChiefCrazy Jane e lasciando il resto della sgangheratissima Doom Patrol completamente incapace di reagire.

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Che siate o meno fan della DC Comics, conosciate il fumetto o ne ignoriate completamente la trama e le origini, ve lo diciamo, questo è lo show da non perdere: con nomi di eroi come Superman, Batman, The Flash, Wonder Woman, Arrow e molti altri al proprio arco, la DC Comics televisiva sta dimostrando di dare il meglio di se stessa quando rappresenta l'anti-eroismo al suo culmine, sia con l'assurdo Legends of Tomorrow che con questa versione più raffinata, ma comunque esilarante, della Doom Patrol che ritrae eroi casuali ed involontari, spinti a rispondere ad una chiamata più dalle circostanze che dal loro desiderio di proteggere il prossimo.

Ma d'altronde è impossibile che uno show che tira fuori dal cilindro un montaggio finale come quello di Donkey Patrol, accompagnato dalle note di Lazarus di David Bowie, tratto dal suo ultimo album Blackstar, non attragga in qualche modo l'attenzione del pubblico e non solo per l'assurdità delle situazioni che descrive, questo dopotutto è un episodio in cui uno scarafaggio parla del giorno del giudizio mentre un'intera città viene risucchiata in un portale per ricomparire poi dal vomito di un asino, ma anche perché i suoi protagonisti hanno uno spessore ed un'anima che non passano inosservate.

Come accennavamo, in questo secondo episodio viene introdotto il personaggio di Cyborg, con una storia d'origine che si discosta da quella dei Nuovi 52 e dall'esplosione della Scatola Madre di Superman che ne segna il destino, a favore di una più semplice, che esalta piuttosto l'aspetto umano del rapporto conflittuale tra Victor ed il padre, il quale lo "allena" a Detroit per farlo diventare il perfetto supereroe, spianandogli la strada verso la Justice League of America.
Victor, tuttavia, ha bisogno della propria indipendenza, soprattutto quando si rende conto che tutto quello che fa, le motivazioni stesse che lo hanno spinto fino ad ora sono solo un riflesso dei desideri del padre, dal quale - per questo - sente il bisogno di allontanarsi, anche se questo significa unire le forze con il gruppo di anti-eroi più improbabili di sempre. Nonostante Cyborg sia decisamente la più seria integrazione della Doom Patrol, Victor si inserisce perfettamente tra gli altri membri del team ed il suo ruolo non si sovrappone a quello di Cliff/Robotman, con il quale condivide il fatto di essere appunto un cyborg.
Se proprio dobbiamo fare un appunto alla serie, è però che - proprio in un episodio in cui il look generale dei protagonisti risulta persino migliore del pilot - Cyborg, con la sua anonima tuta da jogging, risulta avere un aspetto forse troppo dimesso per il tono generale dello show."The Chif: Con chi stai parlando?
Mr. Nobody: I fan di Grant Morrison, i troll di Reddit con un abbonamento al DC Universe e quei 3 che sono rimasti dopo il peto dell'asino."

Come dicevamo Donkey Patrol è comunque il perfetto seguito del pilot, con le diverse reazioni dei protagonisti alla scomparsa della città, del loro "padre" e salvatore e di Crazy Jane: mentre infatti Robotman e Cyborg si daranno da fare per cercare di salvarli, Rita e Larry, il cui approccio indolente nei confronti di quanto li circonda cementa la loro amicizia, non vedono l'ora di tornare a nascondersi nelle loro stanze, cosa che faranno senza esitazione fino a che non saranno costretti dalle circostanze a unirsi agli altri nel tentativo di salvare la situazione.
Larry, in particolare, cerca di fuggire dalle vestigia di Cloverton approfittando della scomparsa del professor Niles Caulder, ma ad impedirglielo sarà proprio Negative Man grazie al quale scopriamo la natura conflittuale della relazione tra i due, dimostrando come l'ex pilota prodigio non sia a proprio agio con la sua controparte, così come non lo era con la sua pelle, quando era considerato un eroe nazionale con una famiglia perfetta ed una vita invidiabile che nascondevano però desideri e realtà ben diverse, considerato che Larry celava la sua omosessualità oltre al fatto di avere un amante in uno dei suoi commilitoni.
E' evidente come in una serie in cui i protagonisti sono degli emarginati la morale sia quella dell'accettazione di sé e delle tragedie che li hanno trasformati, sia che queste comportino la morte di una persona amata, come nel caso di Cliff, sia che il trauma subito sia tale da aver spezzato la personalità di qualcuno in 64 parti, come in quello della Crazy Jane di Dianne Gurrero che, peraltro, ha qui maggiore spazio per mostrare più colori nel suo difficile ruolo.

Come nel pilot resta il mistero dietro alle motivazioni di Mr. Nobody, ma già a questo punto del percorso la mancanza di chiarezza suona meno grave rispetto alla volta scorsa, perché la storia personale dei protagonisti è tanto più interessante da surclassare il resto, eccetto il fatto che lo show continua a mantenere il perfetto equilibrio tra sfacciata ironia, perfettamente rappresentata della voce narrante Alan Tudyk, e spessore emotivo dei protagonisti, con un'armonia che speriamo davvero non venga spezzata nei prossimi episodi.

La prima stagione di Doom Patrol va in onda ogni venerdì su DC Universe, la piattaforma di video-on-demand della DC Comics.

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