Donkey Kong Country: Tropical Freeze, su Nintendo Switch è indiscutibilmente meglio - Recensione
La portabilità fa bene al gorilla di Nintendo: la recensione di Donkey Kong Country: Tropical Freeze
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Ce lo ricordavamo esattamente così, il già bellissimo sequel di Donkey Kong Country Returns, fiero campione di una softeca, quella dello sfortunato Wii U, tutt’altro che gremita, ma costellata di piccoli e grandi capolavori che, sembra, si stanno lentamente trasferendo, uno dopo l’altro, sugli accoglienti chip di Nintendo Switch.
[caption id="attachment_184555" align="aligncenter" width="1000"] Nei panni di Funky Kong tutto diventa estremamente più facile. Guai a sentitevi onnipotenti o immortali, tuttavia.[/caption]
L’invasione di un popolo belligerante del nord, costringe la famiglia Kong alla lenta riconquista dell’isola natia, non prima di averla raggiunta, superando indenni un nutrito numero di livelli che si dipanano attraverso una manciata di ambientazioni che compongono il variegato arcipelago che funge da location dell’episodio.
C’è una maggior varietà visiva rispetto a Returns, che si ripercuote su un gameplay quanto mai vivace, caratterizzato, più di ogni altra cosa, da ritmi alterni. A differenza dei capitoli bidimensionali di Super Mario, dall’andamento più lineare, l’attenta e lenta esplorazione di alcune aree, si sussegue a fasi adrenaliniche, dove anellare salti precisi, mentre si corre a perdifiato verso il traguardo, magari perché inseguiti da una frana, o semplicemente perché prigionieri di un mezzo di cui si è perso il controllo."Donkey Kong Country: Tropical Freeze funziona ancora meglio su Nintendo Switch"
Nei panni del buon Donkey Kong, vi capiterà di esplorare foreste congelate, caverne profondissime, galeoni vichinghi pattugliati da temibili pinguini armati fino ai denti. Come da tradizione Nintendo, inoltre, ogni livello propone leitmotiv specifici, meccaniche ludiche esclusive, sempre nuove, utili a rinvigorire la formula.
Anche a questo servono gli altri componenti della famiglia Kong, vere e proprie spalle che, all’occorrenza, potranno offrire supporto al nostro. Liberati dai barili in cui sono prigionieri, difatti, possono garantire abilità speciali fondamentali non solo per superare con meno difficoltà gli ostacoli, ma anche per scovare e recuperare i tantissimi collezionabili sparsi in ogni livello. Il jet pack di Diddy Kong permette al duo di planare, Dixie, roteando la chioma, offre un’ulteriore slancio nei salti, Cranky, grazie al suo bastone, può rimbalzare su nemici e superfici di ogni tipo.
In co-op, a patto di equipaggiarsi di due coppie di Joy-Con, il gioco non guadagna quanto sperato, dal momento che si procede separati, rendendo eccessivamente difficoltoso l’utilizzo in combinazione delle abilità di ciascun personaggio, ma condividere l’avventura, si sa, ha sempre i suoi vantaggi, soprattutto con l’amico giusto.
Meglio da soli, soprattutto se si amano le vere sfide. Donkey Kong Country: Tropical Freeze, esattamente come il predecessore, non concede sconti, né si preoccupa di mostrarsi accondiscende verso i neofiti. Giungere indenni al traguardo è un conto, una pratica che, fatto salvo per gli ultimi e difficilissimi livelli, non è impossibile da completare; pretendere di acciuffare tutti i collezionabili, al contrario, vi costerà sudore, numerose ore extra, imprecazioni a non finire.
Novità di questo porting, che in parte tradisce lo spirito con cui il progetto è stato originariamente concepito, attivando una specifica voce nel menù, all’inizio dell’avventura, potrete giocarla nei panni di Funky Kong, personaggio che oltre a vantare una barra di salute maggiore, grazie al suo surf può planare e superare indenne un gran numero di ostacoli.
Si tratta di una feature pensata per i giocatori meno esperti, ma che potrebbe tornare utile anche ai più smaliziati, soprattutto per scovare, più facilmente, alcuni pezzi di puzzle particolarmente ben nascosti. Completamente opzionale e non attivabile a gioco in corso, si tratta di un’aggiunta apprezzabile, per nulla fastidiosa o oltraggiosa anche per il videogiocatore più intransigente.
[caption id="attachment_184556" align="aligncenter" width="1000"] Gli scontri con i boss sono particolarmente impegnativi, anche perché per abbatterli dovrete colpirli ben più di tre volte.[/caption]
Se le migliorie grafiche sono per lo più ravvisabili in una maggior pulizia grafica, oltre ad una maggior risoluzione, il vero plus di quest’edizione, come già anticipato, risiede soprattutto nella possibilità di giocare al titolo ovunque si vuole, quando lo si preferisce. La portabilità regala davvero una seconda vita a Donkey Kong Country: Tropical Freeze, rendendolo ancora più affascinante e godibile.
Non desta alcuna sorpresa, insomma, il rendersi conto che questa feature, da sola, potrebbe spingere molti a considerare l’acquisto del titolo, anche se lo avete già giocato su Wii U. La qualità del platform di per sé, difatti, è indiscutibile, oggi come allora, così come è indiscutibile che aspettare l’autobus in compagnia di Donkey Kong Country: Tropical Freeze sia un inestimabile valore aggiunto.