Don Zauker - Il Verbo, la recensione
Abbiamo recensito per voi Don Zauker – Il Verbo, ultimo volume pubblicato dai Paguri con le prime scoppiettanti avventure del personaggio
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Il 19 marzo del 2013 si insediava sul soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio. Noi di BadComics.it abbiamo deciso di celebrare i primi tre anni di pontificato a nostro modo, o meglio al modo dei Paguri, al secolo Emiliano Pagani e Daniele Caluri, recensendo il volume da loro presentato alla scorsa Lucca Comics & Games.
Ci riferiamo a La vergine degli abissi, Cercate e troverete e Tappe di un cammino di fede. Il primo tratta un problema drammatico come lo smaltimento illegale e abusivo dei bidoni tossici in mare. Il protagonista si serve addirittura di ragazzini per portare a termine i propri scopi, nonostante le perplessità di una suora che avrà il benservito nella ficcante maxi vignetta finale. Il secondo è ambientato presso uno studio medico, dove il diabolico prete ha richiesto una visita, preoccupato da una momentanea impotenza sessuale, forse provocata dal nuovo clima di buonismo dovuto all'elezione di Papa Francesco.
Chi ha conosciuto la geniale creatura dei Paguri attraverso le graphic novel, qui ha l'occasione di apprezzarla in azione con delle gag esplosive che permettono di assaporare la veracità originaria del soggetto e in cui ribolle la verve sanguigna livornese, enfatizzata dall'uso di termini dialettali poi sostanzialmente epurati in Santo Subito, Inferno e Paradiso e Habemus Papam.
Il Verbo è come una gragnola di colpi a corta gittata, concentrati in non più di due pagine. Vengono sfiorati i temi più diversi e scottanti della cronaca, da quello del pregiudizo razziale a quello del terrorismo, dalle trappole del web ai finti miracoli, alla questione migranti. Non sono risparmiati animali, bimbi, fanciulle e anziani; Don Zauker è una belva scatenata, senza principi e morale. È la Satira con la "S" maiscola, irriverente, bruciante, impietosa. Gratta e strappa la crosta dei nostri pregiudizi, del nostro perbenismo e riapre e rinfresca le ferite inferte alla nostra ragione dalla dabbenaggine e dall'ipocrisia che ci circonda.
Il filo che lega queste storie brevi e quelle lunghe è la costante condanna dell'ignoranza e dell'oppressione morale, talvolta esercitata dalla Chiesa, e dei misfatti del potere in generale.
Pablo Neruda ha scritto:
La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio...
Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.
Anche i Paguri con il loro contributo, aiutano ad alimentare quella speranza.