Domino 2: Soldato di ventura, la recensione
Stravagante, dinamico e spassoso, il secondo volume di Domino conferma l'ottimo lavoro di Gail Simone sul personaggio
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Soldato di ventura è il titolo del secondo volumetto edito da Panini Marvel Italia che raccoglie la prima serie in solitaria di Domino. Tornata alla ribalta grazie all’ottima interpretazione sul grande schermo dell’attrice Zazie Beetz in Deadpool 2, la mutante ha avuto la fortuna – è proprio il caso di dirlo – di capitare nelle mani di Gail Simone, sceneggiatrice rientrata alla Casa delle Idee dopo qualche anno e in grado di regalarci un fumetto sorprendente per la sua capacità di rileggere il personaggio e restituircelo in una vesta inedita e accattivante.
Ci troviamo di fronte a una figura che ha chiuso i conti con il suo doloroso passato, che ha accettato la natura dei suoi poteri e ora sta provando a metterli al servizio della comunità. Conferita profondità a questa antieroina in passato troppo spesso bidimensionale, la Simone e gli altri autori coinvolti conducono Domino in frizzanti avventure, affiancata da volti noti quali Cable, Colosso e Nightcrawler. Sia chiaro, non mancano momenti riflessivi, come nella storia Al sabato si contano i corpi, dove viene trattato il tema della diversità, ma il mood è tendenzialmente scanzonato.
"La Simone gestisce con brio le interazioni tra i personaggi, valorizzando le rispettive peculiarità e condendo la vicenda con siparietti spassosi."Nonostante la fortuna che accompagna Neena, però, le cose non filano lisce, e così prende il via una vicenda in giro per l’Europa in cui la Nostra deve sventare almeno due minacce pronte a sterminare la razza umana. Si tratta di personaggi noti, Morbius e Longshot, presi in prestito da altri titoli Marvel ma inseriti in modo funzionale e nient'affatto forzato.
Anche in questo arco narrativo la natura itinerante della storia e la ricca dose di azione ci regalano momenti divertenti e adrenaliniche sequenze ben congegnate. Superati gli impacci iniziali, la chimica del trio è ormai ben rodata, cosa nell’economia generale dello storyarc incide positivamente. La Simone gestisce con brio le interazioni tra i personaggi, valorizzando le rispettive peculiarità e condendo la vicenda con siparietti spassosi ai quali non può sfuggire nemmeno il tenebroso Morbius. Tra dialoghi stravaganti, trovate a effetto e la sfrontatezza delle ragazze, si consuma un racconto fresco, in grado di sopperire alla mancanza della componente introspettiva (sarebbe risultata ridondante, visto l'ottimo lavoro svolto in precedenza).
Il fascino di questa avventura è merito anche delle matite del sempre più sorprendente David Baldeon. L’artista spagnolo, in costante miglioramento, si conferma con una prova di grande impatto, caratterizzata da dinamismo, un tratto sinuoso e una grande cura dei dettagli.
A questo punto, non possiamo che attendere con ansia l'edizione italiana di Domino: Hotshots, miniserie in cinque parti realizzata dal medesimo team creativo.
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