Doctor Who: la recensione degli episodi speciali per celebrare i 60 anni della serie

Gli episodi speciali di Doctor Who per celebrare i 60 anni della serie hanno chiuso un capitolo importante della storia in modo convincente

Condividi

Spoiler Alert

La recensione delle tre puntate speciali di Doctor Who ideate per i 60 anni della serie, disponibili su Disney+

Russell T Davies è tornato alla guida di Doctor Who e, come accaduto in passato, ha avuto il difficile compito di accompagnare la serie durante un cambiamento necessario per rinnovarla e mantenere l'attenzione dei fan e attirare nuovi spettatori.
I tre speciali - The Star Beast, Wild Blue Yonder e The Giggle - ideati per celebrare i 60 anni dello show britannico raggiungono il proprio obiettivo compiendo delle scelte narrative coraggiose e al tempo stesso mantenendo le proprie radici nella tradizione del progetto che ha fatto vivere al proprio pubblico innumerevoli avventure nello spazio e nel tempo.

Cosa è accaduto nella storia che si conclude con The Giggle

Chris Chibnall aveva lasciato il posto al ritorno di Davies in occasione dell'ultimo episodio con star Jodie Whittaker durante il quale era stato rivelato, sorprendendo i fan, il ritorno di David Tennant in Doctor Who.
The Star Beast ha quindi dato il via al racconto in tre capitoli mostrando il Dottore che ritrovava Donna Noble (Catherine Tate) e faceva la conoscenza della figlia della sua companion, Rose (Yasmin Finney). L'inaspettata reunion, dalle potenziali conseguenze drammatiche, era segnata dallo scontro con Meep, nemico dall'aspetto adorabile e dalla personalità malvagia. Donna è riuscita a riavere i suoi ricordi legati al Dottore senza perdere la vita e un suo attimo di distrazione a bordo del TARDIS aveva portato poi i due protagonisti ai confini dell'universo. In Wild Blue Yonder il Dottore e la sua companion sono stati messi duramente alla prova ritrovandosi alle prese con delle creature in grado di assumere il loro aspetto e copiare la loro memoria. La situazione, resa ancora più terrificante dall'ambientazione a bordo di un'astronave deserta e dalla tensione causata da un countdown in corso, ha obbligato entrambi ad avere dei momenti di introspezione che hanno fatto emergere dolori, sofferenze e traumi legati al proprio passato. Dopo aver superato anche quella difficile prova, il legame tra il Dottore e Donna si è ulteriormente rafforzato, aspetto della storia che è quindi diventato centrale ed essenziale in The Giggle. Il terzo capitolo della storia li ha visti affrontare il Giocattolaio (Neil Patrick Harris), villain in grado di seminare il caos mentre controlla l'umanità grazie a un piano ideato molti anni prima. Con l'aiuto di UNIT, il Signore del Tempo ha affrontato il nemico con conseguenze inaspettate che hanno condotto all'arrivo in scena del quindicesimo Dottore e a un gioco per decidere il proprio destino e quello dell'umanità.

Un'evoluzione importante per il Dottore

La notizia del ritorno di David Tennant aveva già fatto capire ai fan che dovevano attendersi qualcosa di speciale per le celebrazioni dei 60 anni della serie e Davies non ha deluso le aspettative proponendo tre storie che hanno attinto a piene mani a ciò che ha fatto amare la serie e l'ha resa un cult in grado di conquistare numerose generazioni di spettatori.
Lo showrunner doveva spiegare il ritorno del volto di un Dottore del passato e nel farlo ha delineato un epilogo inaspettato che regala un inizio totalmente nuovo, concedendosi inoltre la possibilità di avvicinarsi alla realtà della società contemporanea tramite nuovi personaggi e critiche dirette ai problemi che la contraddistinguono. I tre speciali si sono aperti con The Star Beast, storia legata ai fumetti della saga, che ha permesso di introdurre Rose, la figlia transgender di Donna, con molta sensibilità e tenendo conto con grande attenzione della storia del Dottore e Donna. La presenza della giovane nella vita dei personaggi ha infatti permesso alla companion interpretata da Catherine Tate di riottenere i suoi ricordi senza perdere la vita e vivere nuove avventure accanto al Dottore.

L'empatia e la possibilità di addentrarsi nella mente e nella storia del Dottore che contraddistinguono Donna hanno reso possibile confezionare l'horror Wild Blue Yonder e sviluppare un racconto che ha messo al centro della narrazione il percorso compiuto dal protagonista all'insegna dell'introspezione. Il mistero legato al ritorno di un volto del passato è stato svelato passo dopo passo, senza mai affrettare i tempi, arrivando al suo culmine in The Giggle. Se nel secondo episodio il Dottore ammette la propria sofferenza e il peso di quanto vissuto negli ultimi anni, nel capitolo conclusivo della storia è il Giocattolaio, ricordando con le marionette chi ha avuto accanto a sé e ha perso in modo tragico, a obbligare il protagonista a fare i conti con le proprie emozioni. Davies affida al talento di Tennant il compito di far ricordare come il Dottore abbia salvato l'universo e sopportato il peso della morte di chi amava, continuando a intervenire in caso di pericolo e tenendo fin troppo sotto controllo le emozioni. Donna, che è in grado di comprenderlo totalmente, lo aiuta a capire la propria situazione e a prendere una decisione inaspettata, resa possibile solo da un cambiamento alla tradizione di Doctor Who che potrebbe dividere le opinioni dei fan.
In The Giggle, come promesso, c'è infatti l'entrata in scena di Ncuti Gatwa nella parte del Quindicesimo Dottore. Questa volta la Rigenerazione ha però un finale diverso non proponendo una trasformazione, ma mostrando uno sdoppiamento che mantiene entrambe le versioni in scena. Russell T Davies riesce così a dare un lieto fine alla versione del Dottore interpretata da Tennant, che racchiude anche tutte le precedenti, e a dare il via a un nuovo capitolo che potrà mostrare un protagonista più "leggero", avendo affrontato in modo consapevole il proprio passato e aver trovato una pace interiore meritata e a lungo negata.

Dei villain convincenti

Gli speciali dei 60 anni hanno raggiunto un livello davvero alto anche grazie ai nemici portati sullo schermo. Meep rendeva omaggio ai tanti fumetti della saga e proponeva una creatura in grado di attirare l'attenzione con il contrasto tra aspetto adorabile e intenzioni negative, le creature incontrate nel secondo episodio permettevano di addentrarsi nell'atmosfera horror e nell'approfondimento psicologico che hanno contraddistinto alcuni dei momenti migliori della storia di Doctor Who, e il Giocattolaio interpretato dal brillante Neil Patrick Harris ha unito malvagità e follia. Il villain che conclude la storia ideata per i 60 anni, tra sequenze di ballo e sfide psicologiche, è una presenza in grado di rappresentare un nemico all'altezza del carismatico Dottore interpretato da Tennant senza rischiare di essere messo in ombra dal talento dell'attore.

La sceneggiatura di Davies non è mai priva di passaggi a vuoto che costringono gli spettatori a non pensare troppo ai dettagli della storia se si vuole evitare di evidenziarne i punti deboli e poco realistici, tuttavia sa sfruttare situazioni e personaggi per raggiungere il proprio obiettivo e inserire le avventure sci-fi in una rappresentazione della società accurata, non esitando a criticarne con ironia e sarcasmo i problemi come il bullismo, l'intolleranza o la dipendenza dalla tecnologia.

Le tre puntate sono poi state impreziosite dai tanti ritorni di personaggi legati al passato come Wilfred Mott, interpretato dal compianto Bernard Cribbins, o Mel (Bonnie Langford), companion che regala anche un divertente scambio di battute tra le companion del Dottore.

Un nuovo inizio

La nuova era di Doctor Who si apre con l'atto conclusivo di The Giggle: Ncuti Gatwa, in pochi minuti, dà infatti un assaggio significativo del suo approccio all'iconico ruolo. Il quindicesimo Dottore sembra già in grado di avere la sensibilità giusta, dimostrata nel dialogo con cui convince la sua versione precedente a concedersi una pausa, l'ironia, e la freschezza necessarie a far vivere le prossime avventure attirando anche le nuove generazioni davanti agli schermi.
La sua entrata in scena è energica e trascinante, certamente di buon auspicio per il futuro, segnato inoltre da un budget più elevato grazie all'accordo con Disney, in attesa della puntata in arrivo a Natale che introdurrà anche la sua companion, Ruby Sunday, interpretata da Millie Gibson.

Continua a leggere su BadTaste